The production of images of architecture is nowadays based on systems for the construction of models and it can count on very different communication modes. Generally speaking, the three-dimensional rendering is entrusted to the description of the surface of bodies and shapes and to the effects of light on architecture skin, leaving it to the three-dimensional model much of the description issue. To retrace the historical stages of the process that led to the current tools for architectural representation can be a starting point for new, inevitable reflections on the role of architectural images into the broader world of the production of images, both artistic images and images wivh can’t be considered as art objects. Rethinking the aesthetic role of representations drawn from three-dimensional models must stimulate a process of control and selection far beyond the too easy hyperrealistic mimicry. Abandoning this path and reasoning about the concept of verisimilitude is to reflect on the concept of representation as a metaphor: in the wake of provocations by Gottfried Boehm we can get to talk about a "metaphorical model", where the term “metaphor” is referred to something that is not restricted to providing the image as a copy, but is intended rather to produce something new, tying together description and interpretation, information and suggestion.

La costruzione dell'immagine del'architettura si avvale oggi di sistemi di costruzione di modelli e di modalità comunicative molto diversi tra loro. In generale, la resa tridimensionale è affidata all’immagine della superficie dei corpi e degli effetti della luce sulla pelle dell'architettura, affidando al modello tridimensionale gran parte della descrizione dell’opera. Ripercorrere le tappe storiche del processo che ha portato agli attuali strumenti per la rappresentazione del progetto di architettura può costituire un punto di appoggio per nuove, inevitabili riflessioni sul ruolo delle immagini di architettura nel più ampio panorama della produzione di immagini, che siano immagini artistiche o immagini non connotabili come arte. La riflessione sul ruolo estetico delle immagini desunte dai modelli tridimensionali deve stimolare la scelta e la selezione ben al di là dell’ormai troppo facile mimetismo iperrealista. Abbandonare questa strada e ragionare intorno al concetto di verosimiglianza significa riflettere sul concetto di rappresentazione come metafora: sulla scia delle provocazioni di Gottfried Boehm si può arrivare a parlare di un “modello metaforico”, dove per metafora si intende qualcosa che non si limita a fornire l’immagine in quanto copia, ma mira piuttosto a produrre qualcosa di nuovo, riassumendo in sé descrizione e interpretazione, informazione e suggestione.

Luce, superficie, visione: il modello come metafora / Carlevaris, L.. - STAMPA. - (2011), pp. 97-108.

Luce, superficie, visione: il modello come metafora

L. CARLEVARIS
2011

Abstract

The production of images of architecture is nowadays based on systems for the construction of models and it can count on very different communication modes. Generally speaking, the three-dimensional rendering is entrusted to the description of the surface of bodies and shapes and to the effects of light on architecture skin, leaving it to the three-dimensional model much of the description issue. To retrace the historical stages of the process that led to the current tools for architectural representation can be a starting point for new, inevitable reflections on the role of architectural images into the broader world of the production of images, both artistic images and images wivh can’t be considered as art objects. Rethinking the aesthetic role of representations drawn from three-dimensional models must stimulate a process of control and selection far beyond the too easy hyperrealistic mimicry. Abandoning this path and reasoning about the concept of verisimilitude is to reflect on the concept of representation as a metaphor: in the wake of provocations by Gottfried Boehm we can get to talk about a "metaphorical model", where the term “metaphor” is referred to something that is not restricted to providing the image as a copy, but is intended rather to produce something new, tying together description and interpretation, information and suggestion.
2011
Architettura, disegno, modello
978-88-492-2098-8
La costruzione dell'immagine del'architettura si avvale oggi di sistemi di costruzione di modelli e di modalità comunicative molto diversi tra loro. In generale, la resa tridimensionale è affidata all’immagine della superficie dei corpi e degli effetti della luce sulla pelle dell'architettura, affidando al modello tridimensionale gran parte della descrizione dell’opera. Ripercorrere le tappe storiche del processo che ha portato agli attuali strumenti per la rappresentazione del progetto di architettura può costituire un punto di appoggio per nuove, inevitabili riflessioni sul ruolo delle immagini di architettura nel più ampio panorama della produzione di immagini, che siano immagini artistiche o immagini non connotabili come arte. La riflessione sul ruolo estetico delle immagini desunte dai modelli tridimensionali deve stimolare la scelta e la selezione ben al di là dell’ormai troppo facile mimetismo iperrealista. Abbandonare questa strada e ragionare intorno al concetto di verosimiglianza significa riflettere sul concetto di rappresentazione come metafora: sulla scia delle provocazioni di Gottfried Boehm si può arrivare a parlare di un “modello metaforico”, dove per metafora si intende qualcosa che non si limita a fornire l’immagine in quanto copia, ma mira piuttosto a produrre qualcosa di nuovo, riassumendo in sé descrizione e interpretazione, informazione e suggestione.
Modello digitale; rendering; luce; visione; teorie della visione; visual studies; visual culture; teoria della luce; teoria delle ombre Digital model; light; vision; visual theories; shadows; theory of shadows.
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Luce, superficie, visione: il modello come metafora / Carlevaris, L.. - STAMPA. - (2011), pp. 97-108.
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