Il testo pone l’attenzione su una delle opere più emblematiche ed enigmatiche di Aldo Rossi: la tavola de La città analoga. L'opera in particolare viene riletta in chiave contemporanea attraverso le categorie tematiche che Oswald Mathias Ungers individua per la descrizione della città. La trasposizione concettuale delle riflessioni ungersiane sull’opera rossiana conferma e avvalora il senso di quella reciprocità - evidente su più fronti e cominciata in occasione della quindicesima Triennale del 1973 - che esiste tra i due architetti i n merito soprattutto alla condivisione di un'affinità nel modo di intendere l’architettura. L'autrice descrive la città analoga come “città della memoria”, “città per parti” e “città di spazi” e, per la combinazione e la compresenza di luoghi diversi per caratteri e dimensioni, pone un parallelo semantico con la città contemporanea.
The Analogous City: city of memory, city in parts, city of space / Addario, Francesca. - (2020), pp. 32-39.
The Analogous City: city of memory, city in parts, city of space
Francesca, AddarioPrimo
2020
Abstract
Il testo pone l’attenzione su una delle opere più emblematiche ed enigmatiche di Aldo Rossi: la tavola de La città analoga. L'opera in particolare viene riletta in chiave contemporanea attraverso le categorie tematiche che Oswald Mathias Ungers individua per la descrizione della città. La trasposizione concettuale delle riflessioni ungersiane sull’opera rossiana conferma e avvalora il senso di quella reciprocità - evidente su più fronti e cominciata in occasione della quindicesima Triennale del 1973 - che esiste tra i due architetti i n merito soprattutto alla condivisione di un'affinità nel modo di intendere l’architettura. L'autrice descrive la città analoga come “città della memoria”, “città per parti” e “città di spazi” e, per la combinazione e la compresenza di luoghi diversi per caratteri e dimensioni, pone un parallelo semantico con la città contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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