The contribution addresses the issue of memory through the writings of Lonzi after 1970. In 1970, Lonzi abandoned art history to start a different way of life from a feminist and political perspective. Feminism was a research attitude and not a defined context. She founded “Rivolta femminile” and chose self-consciousness, writing and dialogue as means to research identity, lost memory of oneself and others. In the “waiting room” of her diaries (as she called them) she drafted a long story of absences, traumatic conditions in a canonized history of which it was necessary to understand the construction. The fragmented writings, the “diary”, the search for intimacy allow us to identify: how to connect memory and loss, how to translate trauma into awareness and action, how to connect distant experiences. From Sputiamo su Hegel to Taci, anzi parla it is possible to outline a practice of reactivation of memory through what I tried to call word or «image bridge». The attention for the Lonzi writings by women artists in the last years will be part of this paper: it demonstrates how through Lonzi it is possible to connect different yet similar points of the same history of awareness, resistance and conflict.

Il contributo affronta il tema della memoria attraverso gli scritti di Lonzi dopo il 1970. Carla Lonzi era nata nel 1931. Dopo essersi laureata in Storia dell’arte, intraprende l’attività di critica e storica dell’arte. Scrive su molte riviste e nel 1969 pubblica il libro Autoritratto. Ma nel 1970, Lonzi abbandonò la storia dell'arte per iniziare una nuova fase della sua vita da una prospettiva femminista e politica. Il femminismo fu una prospettiva di ricerca e non un contesto definito. Fondò “Rivolta femminile” insieme a Carla Accardi e Elvira Banotti e scelse la scrittura e il dialogo come mezzi di ricerca e crescita. Nella “sala d'attesa” dei suoi Diari (come Lonzi stessa li chiamava), scritti tra il 1972 e il 1977 e pubblicati nel 1978 nelle edizioni di Rivolta femminile, Lonzi ha raccontato una lunga storia di assenze, condizioni traumatiche della quale era necessario capire la costruzione. Gli scritti frammentati del “diario”, la ricerca dell'intimità, permettono di individuare: come collegare la memoria e l'oblio, il corpo e il trauma, e come tradurre il trauma in consapevolezza e azione, connettendo a distanza esperienze lontane.

Past, Present and Future: “Postmemory” after the writings of Carla Lonzi / Subrizi, Carla. - (2019). (Intervento presentato al convegno 2019 Third Annual Conference of the Memory Studies Association tenutosi a Madrid - Universidad Complutense de Madrid (UCM)).

Past, Present and Future: “Postmemory” after the writings of Carla Lonzi

Carla Subrizi
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019

Abstract

The contribution addresses the issue of memory through the writings of Lonzi after 1970. In 1970, Lonzi abandoned art history to start a different way of life from a feminist and political perspective. Feminism was a research attitude and not a defined context. She founded “Rivolta femminile” and chose self-consciousness, writing and dialogue as means to research identity, lost memory of oneself and others. In the “waiting room” of her diaries (as she called them) she drafted a long story of absences, traumatic conditions in a canonized history of which it was necessary to understand the construction. The fragmented writings, the “diary”, the search for intimacy allow us to identify: how to connect memory and loss, how to translate trauma into awareness and action, how to connect distant experiences. From Sputiamo su Hegel to Taci, anzi parla it is possible to outline a practice of reactivation of memory through what I tried to call word or «image bridge». The attention for the Lonzi writings by women artists in the last years will be part of this paper: it demonstrates how through Lonzi it is possible to connect different yet similar points of the same history of awareness, resistance and conflict.
2019
Il contributo affronta il tema della memoria attraverso gli scritti di Lonzi dopo il 1970. Carla Lonzi era nata nel 1931. Dopo essersi laureata in Storia dell’arte, intraprende l’attività di critica e storica dell’arte. Scrive su molte riviste e nel 1969 pubblica il libro Autoritratto. Ma nel 1970, Lonzi abbandonò la storia dell'arte per iniziare una nuova fase della sua vita da una prospettiva femminista e politica. Il femminismo fu una prospettiva di ricerca e non un contesto definito. Fondò “Rivolta femminile” insieme a Carla Accardi e Elvira Banotti e scelse la scrittura e il dialogo come mezzi di ricerca e crescita. Nella “sala d'attesa” dei suoi Diari (come Lonzi stessa li chiamava), scritti tra il 1972 e il 1977 e pubblicati nel 1978 nelle edizioni di Rivolta femminile, Lonzi ha raccontato una lunga storia di assenze, condizioni traumatiche della quale era necessario capire la costruzione. Gli scritti frammentati del “diario”, la ricerca dell'intimità, permettono di individuare: come collegare la memoria e l'oblio, il corpo e il trauma, e come tradurre il trauma in consapevolezza e azione, connettendo a distanza esperienze lontane.
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