La bilateralità rappresenta un’articolazione dei sistemi di relazioni industriali e, al tempo stesso, di welfare state e politica del lavoro, nella quale gli enti bilaterali e, attraverso di essi, le parti sociali si pongono come regolatori del mercato del lavoro e fornitori di servizi a imprese e lavoratori. Per questo loro radicamento in sistemi di natura istituzionale, le esperienze di tipo bilaterale assumono pesi e forme assai diversificati nei vari paesi in funzione dell’orientamento generale dei diversi modelli nazionali. D’altro canto, però, le principali sfide che gli attori collettivi si trovano oggi di fronte sono sostanzialmente le stesse in tutti i paesi europei, quali scaturiscono dalla prolungata crisi in corso dal 2008 e ancor prima dalla globalizzazione e dai processi di cambiamento tecnologico e, non meno importanti, dall’emergere di nuove domande e nuovi rischi sociali. L’interesse nei confronti di un’analisi della bilateralità deriva in larga parte proprio dalla varietà di realtà osservabili, la quale permette di evidenziare i diversi modi in cui i paesi europei, dal particolare angolo visuale di tale analisi, sono attrezzati a far fronte a un insieme di sfide comuni. Lo scopo di questa analisi è di offrire una descrizione delle esperienze in Francia, Germania, Spagna e Svezia. Questa domanda di conoscenza si è scontrata con la mancanza di informazioni sistematiche e omogenee per i diversi paesi. Quello della bilateralità, rappresenta infatti un ambito specifico rispetto al quale anche la ricerca accademica, soprattutto quella comparativa e di lingua inglese, è relativamente poco sviluppata. Proprio per questa difficoltà si è reso necessario organizzare la ricerca come raccolta di informazioni sia attraverso le fonti disponibili, siano esse di tipo accademico o istituzionale, ma comunque frammentarie e spesso in lingua originale, sia attraverso il coinvolgimento diretto di esperti nazionali. I quattro paesi selezionati presentano alcune importanti differenze per ciò che riguarda il peso e la struttura economica. Ma oltre a ciò, come noto dalle analisi dei regimi di welfare state e dei sistemi di relazioni industriali, essi costituiscono realtà nazionali assai differenti anche per le specifiche tradizioni istituzionali. Questa varietà certamente arricchisce l’analisi di tipo comparativo e può diventare motivo di apprendimento per i diversi attori e policy makers che accettino di confrontarsi con essa. Un aspetto che la ricerca ha evidenziato è che oltre alle prevedibili differenze tra paesi, anche le singole esperienze di tipo bilaterale rinvenibili all’interno di ciascun paese, possono risultare estremamente differenziate. Come conseguenza di ciò, si è ritenuto più significativo focalizzare l’attenzione della ricerca su alcuni specifici casi che non sui paesi. Pertanto il presente rapporto si articola in capitoli nazionali nei quali, dopo aver presentato sommariamente il profilo prevalente della bilateralità del paese, si considerano più in profondità alcuni casi selezionati come rappresentativi e, talvolta, anche come best practices.

Bilateralità in Europa (casi studio: Francia, Germania, Spagna, Svezia) / Croce, Giuseppe. - (2015), pp. 259-339. - QUADERNI DELLA FONDAZIONE GIACOMO BRODOLINI. STUDI E RICERCHE.

Bilateralità in Europa (casi studio: Francia, Germania, Spagna, Svezia)

Giuseppe Croce
2015

Abstract

La bilateralità rappresenta un’articolazione dei sistemi di relazioni industriali e, al tempo stesso, di welfare state e politica del lavoro, nella quale gli enti bilaterali e, attraverso di essi, le parti sociali si pongono come regolatori del mercato del lavoro e fornitori di servizi a imprese e lavoratori. Per questo loro radicamento in sistemi di natura istituzionale, le esperienze di tipo bilaterale assumono pesi e forme assai diversificati nei vari paesi in funzione dell’orientamento generale dei diversi modelli nazionali. D’altro canto, però, le principali sfide che gli attori collettivi si trovano oggi di fronte sono sostanzialmente le stesse in tutti i paesi europei, quali scaturiscono dalla prolungata crisi in corso dal 2008 e ancor prima dalla globalizzazione e dai processi di cambiamento tecnologico e, non meno importanti, dall’emergere di nuove domande e nuovi rischi sociali. L’interesse nei confronti di un’analisi della bilateralità deriva in larga parte proprio dalla varietà di realtà osservabili, la quale permette di evidenziare i diversi modi in cui i paesi europei, dal particolare angolo visuale di tale analisi, sono attrezzati a far fronte a un insieme di sfide comuni. Lo scopo di questa analisi è di offrire una descrizione delle esperienze in Francia, Germania, Spagna e Svezia. Questa domanda di conoscenza si è scontrata con la mancanza di informazioni sistematiche e omogenee per i diversi paesi. Quello della bilateralità, rappresenta infatti un ambito specifico rispetto al quale anche la ricerca accademica, soprattutto quella comparativa e di lingua inglese, è relativamente poco sviluppata. Proprio per questa difficoltà si è reso necessario organizzare la ricerca come raccolta di informazioni sia attraverso le fonti disponibili, siano esse di tipo accademico o istituzionale, ma comunque frammentarie e spesso in lingua originale, sia attraverso il coinvolgimento diretto di esperti nazionali. I quattro paesi selezionati presentano alcune importanti differenze per ciò che riguarda il peso e la struttura economica. Ma oltre a ciò, come noto dalle analisi dei regimi di welfare state e dei sistemi di relazioni industriali, essi costituiscono realtà nazionali assai differenti anche per le specifiche tradizioni istituzionali. Questa varietà certamente arricchisce l’analisi di tipo comparativo e può diventare motivo di apprendimento per i diversi attori e policy makers che accettino di confrontarsi con essa. Un aspetto che la ricerca ha evidenziato è che oltre alle prevedibili differenze tra paesi, anche le singole esperienze di tipo bilaterale rinvenibili all’interno di ciascun paese, possono risultare estremamente differenziate. Come conseguenza di ciò, si è ritenuto più significativo focalizzare l’attenzione della ricerca su alcuni specifici casi che non sui paesi. Pertanto il presente rapporto si articola in capitoli nazionali nei quali, dopo aver presentato sommariamente il profilo prevalente della bilateralità del paese, si considerano più in profondità alcuni casi selezionati come rappresentativi e, talvolta, anche come best practices.
2015
Indagine sulla bilateralità in Italia e in Francia, Germania, Spagna, Svezia
9788895380292
bilateralità; welfare state; mercato del lavoro; relazioni industriali
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Bilateralità in Europa (casi studio: Francia, Germania, Spagna, Svezia) / Croce, Giuseppe. - (2015), pp. 259-339. - QUADERNI DELLA FONDAZIONE GIACOMO BRODOLINI. STUDI E RICERCHE.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1451315
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