Le parole maggiormente associate a Dubai la descrivono come “la città dei record e del futuro”, “la città più bella ed avanzata del mondo”: pare che oggi anche le città - come un qualsiasi altro oggetto di consumo - non possano fare a meno di promuoversi attraverso degli slogan pubblicitari. Come è noto, però, il penetrante diffondersi degli slogan produce effetti difficilmente reversibili, e quelle stesse parole che prima costruiscono un’immagine di successo possono poi diventare una camicia di forza. Dubai pare condannata a soddisfare perennemente l’aspettativa di essere sempre e comunque la più sorprendente possibile. Questo è un fatto profondamente inedito: che succede quando una città intende perseguire questo scopo facendolo prevalere sopra qualsiasi altro? Le forze pressanti che esigono la novità per la novità come motore commerciale, costringono a produrre qualche cosa di nuovo indipendentemente dal fatto che la novità sia in qualche modo valida: persino molte delle riviste specializzate impiegano questi criteri, e non intendono pubblicare nulla che sembri già visto. Il grattacielo è il componente che meglio risponde a questa necessità, in termini di potenziale comunicativo e spettacolare, mentre con una buona dose di pazienza se ne accettano le controindicazioni, essendo anche l’elemento meno capace - per la sua natura idiosincratica - di produrre l’urbanità dei luoghi Lo scritto si interroga criticamente sul futuro di una scena urbana concepita e costruita con una incredibile rapidità: per progettare in fretta è necessario infatti buttare a mare la zavorra dei principi concettuali duri e pesanti, in quanto l’applicazione sistematica di ciò che non possiede principi assicura, infatti, il grado di duttilità necessario. Ma non è detto che il futuro non possa portare a dover rivalutare quella moneta - la bellezza dell’urbanità - che ora si cerca disperatamente di mettere fuori corso.

Was Mies really wrong? / Farris, Amanzio. - (2020), pp. 52-53.

Was Mies really wrong?

Amanzio Farris
2020

Abstract

Le parole maggiormente associate a Dubai la descrivono come “la città dei record e del futuro”, “la città più bella ed avanzata del mondo”: pare che oggi anche le città - come un qualsiasi altro oggetto di consumo - non possano fare a meno di promuoversi attraverso degli slogan pubblicitari. Come è noto, però, il penetrante diffondersi degli slogan produce effetti difficilmente reversibili, e quelle stesse parole che prima costruiscono un’immagine di successo possono poi diventare una camicia di forza. Dubai pare condannata a soddisfare perennemente l’aspettativa di essere sempre e comunque la più sorprendente possibile. Questo è un fatto profondamente inedito: che succede quando una città intende perseguire questo scopo facendolo prevalere sopra qualsiasi altro? Le forze pressanti che esigono la novità per la novità come motore commerciale, costringono a produrre qualche cosa di nuovo indipendentemente dal fatto che la novità sia in qualche modo valida: persino molte delle riviste specializzate impiegano questi criteri, e non intendono pubblicare nulla che sembri già visto. Il grattacielo è il componente che meglio risponde a questa necessità, in termini di potenziale comunicativo e spettacolare, mentre con una buona dose di pazienza se ne accettano le controindicazioni, essendo anche l’elemento meno capace - per la sua natura idiosincratica - di produrre l’urbanità dei luoghi Lo scritto si interroga criticamente sul futuro di una scena urbana concepita e costruita con una incredibile rapidità: per progettare in fretta è necessario infatti buttare a mare la zavorra dei principi concettuali duri e pesanti, in quanto l’applicazione sistematica di ciò che non possiede principi assicura, infatti, il grado di duttilità necessario. Ma non è detto che il futuro non possa portare a dover rivalutare quella moneta - la bellezza dell’urbanità - che ora si cerca disperatamente di mettere fuori corso.
2020
Dubai Forward. Architecture in a transient city
978-88-916-3623-2
Dubai; urbanità; progetto
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Was Mies really wrong? / Farris, Amanzio. - (2020), pp. 52-53.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1451059
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