Nel 1753 Niccolò Jommelli giunse alla corte del Württemberg, invitato del duca Carlo Eugenio, grande appassionato di teatro musicale italiano. In qualità di maestro di cappella, Jommelli fu obbligato a comporre anche musiche per i servizi liturgici, di rito protestante e cattolico. Jommelli compose poche ma significative opere sacre, legate per lo più a specifiche occasioni celebrative, e demandò la scrittura di musiche per i servizi liturgici regolari ad altri compositori legati alla corte. Una di queste rare ma significative occasioni fu il funerale per la morte di Maria Augusta di Thurn und Taxis, madre di Carlo Eugenio, deceduta il 1° febbraio 1756, di fede cattolica. Avendo a disposizione poco tempo per comporre la messa – come sottolinea l’intestazione di una copia napoletana della partitura, in cui si legge che fu scritta «in 3 giorni» –, Jommelli ricorse in modo consistente alla parodia di parti di opere sacre precedentemente composte, ignote in terra tedesca, e alla tecnica del ʺda capoʺ. Il contributo ricostruisce il contesto in cui Jommelli si trovò a comporre la messa per i defunti e - in assenza dell'autografo - analizza la copia manoscritta della partitura del 1775 (Parigi, Bibliothèque Nationale, L 4653), probabilmente derivante dalla collezione di opere jommelliane appartenuta a Giuseppe Sigismondo (aiutante dle compositore), e per questo tra le più vicine all'originale.

Un requiem «scritto in 3 giorni». La Missa pro defunctis di Niccolò Jommelli / Caputo, Simone. - (2020), pp. 122-137. (Intervento presentato al convegno Le stagioni di Niccolò Jommelli. La musica sacra tenutosi a Reggio Calabria).

Un requiem «scritto in 3 giorni». La Missa pro defunctis di Niccolò Jommelli

Caputo Simone
2020

Abstract

Nel 1753 Niccolò Jommelli giunse alla corte del Württemberg, invitato del duca Carlo Eugenio, grande appassionato di teatro musicale italiano. In qualità di maestro di cappella, Jommelli fu obbligato a comporre anche musiche per i servizi liturgici, di rito protestante e cattolico. Jommelli compose poche ma significative opere sacre, legate per lo più a specifiche occasioni celebrative, e demandò la scrittura di musiche per i servizi liturgici regolari ad altri compositori legati alla corte. Una di queste rare ma significative occasioni fu il funerale per la morte di Maria Augusta di Thurn und Taxis, madre di Carlo Eugenio, deceduta il 1° febbraio 1756, di fede cattolica. Avendo a disposizione poco tempo per comporre la messa – come sottolinea l’intestazione di una copia napoletana della partitura, in cui si legge che fu scritta «in 3 giorni» –, Jommelli ricorse in modo consistente alla parodia di parti di opere sacre precedentemente composte, ignote in terra tedesca, e alla tecnica del ʺda capoʺ. Il contributo ricostruisce il contesto in cui Jommelli si trovò a comporre la messa per i defunti e - in assenza dell'autografo - analizza la copia manoscritta della partitura del 1775 (Parigi, Bibliothèque Nationale, L 4653), probabilmente derivante dalla collezione di opere jommelliane appartenuta a Giuseppe Sigismondo (aiutante dle compositore), e per questo tra le più vicine all'originale.
2020
Le stagioni di Niccolò Jommelli. La musica sacra
Niccolò Jommelli; musica sacra del Settecento; requiem
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Un requiem «scritto in 3 giorni». La Missa pro defunctis di Niccolò Jommelli / Caputo, Simone. - (2020), pp. 122-137. (Intervento presentato al convegno Le stagioni di Niccolò Jommelli. La musica sacra tenutosi a Reggio Calabria).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1450369
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