Oggetto del riconoscimento è il progetto di un Belvedere situato tra le rovine di un’antica casa, nel borgo di Rocca Canterano (Roma). Realizzato tra il 2011 ed il 2013, il progetto definisce uno spazio aperto in cui i gli elementi del disegno - una scala, un suolo dal quale emergono delle sedute, una pergola metallica, una finestra in un muro diroccato esistente, il paesaggio - concorrono ad interpretare l’esistente trasformandolo in un luogo che intende essere ancora incompleto, come una nuova rovina. La connessione tra la misura domestica della stanza a cielo aperto e la dimensione vasta della geografia sollecitano una percezione oscillante dagli elementi lontani a quelli vicini, e viceversa. Il Belvedere tra le rovine esplora la possibilità di pervenire ad una chiara affermazione di un’idea di luogo, facendo in modo che l’estrema povertà dei mezzi disponibili possa, da ostacolo, diventare risorsa.

Selezione nella mostra Arcipelago Italia, Padiglione Italiano alla 16. Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, 2018 / Farris, Amanzio. - (2018).

Selezione nella mostra Arcipelago Italia, Padiglione Italiano alla 16. Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, 2018

Amanzio Farris
2018

Abstract

Oggetto del riconoscimento è il progetto di un Belvedere situato tra le rovine di un’antica casa, nel borgo di Rocca Canterano (Roma). Realizzato tra il 2011 ed il 2013, il progetto definisce uno spazio aperto in cui i gli elementi del disegno - una scala, un suolo dal quale emergono delle sedute, una pergola metallica, una finestra in un muro diroccato esistente, il paesaggio - concorrono ad interpretare l’esistente trasformandolo in un luogo che intende essere ancora incompleto, come una nuova rovina. La connessione tra la misura domestica della stanza a cielo aperto e la dimensione vasta della geografia sollecitano una percezione oscillante dagli elementi lontani a quelli vicini, e viceversa. Il Belvedere tra le rovine esplora la possibilità di pervenire ad una chiara affermazione di un’idea di luogo, facendo in modo che l’estrema povertà dei mezzi disponibili possa, da ostacolo, diventare risorsa.
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