una difficile convivenza: i rapporti franco—italiani e "l' affaire valdostano" (1943 - 1945) All'indomani dell'8 settembre 1943 la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale diede inizio alla Resistenza del popolo italiano. I rapporti ufficiali tra Francia e Italia nel periodo pre-bellico e bellico si erano basati su una linea tracciata esclusivamente dalla politica egemonica tedesca, alla quale il Duce aveva dato pieno appoggio. Fu in questo clima di frustrante attesa e di rêvanche che il Generale Charles De Gaulle cominciò a maturare il cosiddetto "progetto italiano". Nella primavera del 1943, i rapporti con Winston Churchill e il governo britannico erano diventati difficili tanto che il Generale aveva preferito trasferirsi ad Algeri, in una colonia che si era ribellata al governo fantoccio di Pétain. Fu proprio qui che il famoso "progetto italiano" prese corpo: se e quando le sorti della guerra lo avessero consentito. sarebbe stato imperativo occupare militarmente la Valle d'Aosta, altre aree di confine della catena alpina e possibilmente una parte della Liguria (da Ventimiglia ad Imperia) e dell i entroterra piemontese (comprese Torino, Ivrea e da annettere come atto di giustizia per la pugnalata alla schiena inferta il 10 giugno 1940 da Mussolini a una Francia vinta e in agonia. In tale scenario, la Liberazione della Valle d'Aosta avvenne in un contesto politico-militare molto complesso che vedeva sullo sfondo lo scontro tra autonomisti ed annessionisti e la contrapposizione tra l'esercito francese, i partigiani e gli Alleati. Nel frattempo, la tensione con la Francia era altissima. II 6 aprile, infatti, resercito francese era stato autorizzato dagli Alleati a superare i confini della Valle d'Aosta per un massimo di 20 km. Ma il 27 di quello stesso mese otto compagnie dell'esercito francese valicarono il Piccolo San Bernardo e il colle di Rhêmes con il proposito di occupare la Valle. Gli statunitensi giunsero solo il 4 maggio, ma la tensione non calò ancora. Iniziò, infatti, una campagna a favore del plebiscito appoggiata e fomentata dalle truppe francesi. Questa situazione creò momenti di tensione al punto che il 12 maggio il CLN valdostano inviò a Stalin. a Truman, a Churchill, al Presidente della Conferenza di San Francisco, al presidente del Consiglio dei ministri Bonomi e al CLNAI un telegramma per denunciare i soprusi dei francesi e le loro mire espansionistiche e per invocare un intervento. Le tensioni con la Francia si conclusero di fatto il 7 del mese successivo con il messaggio del presidente americano Truman a De Gaulle con cui si minacciava la sospensione di rifornimenti militari alla Francia. Il 24 giugno le truppe francesi si ritirarono. Per la Valle d'Aosta si aprì cosi un lungo confronto con lo Stato italiano per ottenere l'autonomia promessa nel corso della lotta di Liberazione. L' attività di ricerca inerente la lotta clandestina e la Resistenza negli anni 1943 — 1945 nei due Paesi, analizzerà i vari punti in comune, nonché i rapporti tra le due potenze alla luce della difficile situazione interna della Francia occupata. Verrà privilegiata l'analisi dei manoscritti, dei discorsi, dei dossier, dei viaggi in provincia e all'estero del Generale de Gaulle che mettano in luce i travagliati rapporti con l'Italia - tenuto conto del "progetto gaullista italiano", testé richiamato - che andranno a costituire il punto nevralgico della ricerca. Non verrà poi trascurata la corrispondenza privata del Generale e i carteggi con i suoi più stretti collaboratori in particolare quello con Èlisabeth de Miribel in prospettiva anche di una interpretazione di genere del periodo inerente la lotta di liberazione nazionale. II progetto sarà sviluppato in una prospettiva innovativa ed originale che possa contribuire a creare un dibattito storiografico su di un argomento ancora poco esplorato all'interno dei rapporti tra Francia e Italia nel periodo 1943 -1945.

/ Pace, Rossella. - (2018).

pace rossella
2018

Abstract

una difficile convivenza: i rapporti franco—italiani e "l' affaire valdostano" (1943 - 1945) All'indomani dell'8 settembre 1943 la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale diede inizio alla Resistenza del popolo italiano. I rapporti ufficiali tra Francia e Italia nel periodo pre-bellico e bellico si erano basati su una linea tracciata esclusivamente dalla politica egemonica tedesca, alla quale il Duce aveva dato pieno appoggio. Fu in questo clima di frustrante attesa e di rêvanche che il Generale Charles De Gaulle cominciò a maturare il cosiddetto "progetto italiano". Nella primavera del 1943, i rapporti con Winston Churchill e il governo britannico erano diventati difficili tanto che il Generale aveva preferito trasferirsi ad Algeri, in una colonia che si era ribellata al governo fantoccio di Pétain. Fu proprio qui che il famoso "progetto italiano" prese corpo: se e quando le sorti della guerra lo avessero consentito. sarebbe stato imperativo occupare militarmente la Valle d'Aosta, altre aree di confine della catena alpina e possibilmente una parte della Liguria (da Ventimiglia ad Imperia) e dell i entroterra piemontese (comprese Torino, Ivrea e da annettere come atto di giustizia per la pugnalata alla schiena inferta il 10 giugno 1940 da Mussolini a una Francia vinta e in agonia. In tale scenario, la Liberazione della Valle d'Aosta avvenne in un contesto politico-militare molto complesso che vedeva sullo sfondo lo scontro tra autonomisti ed annessionisti e la contrapposizione tra l'esercito francese, i partigiani e gli Alleati. Nel frattempo, la tensione con la Francia era altissima. II 6 aprile, infatti, resercito francese era stato autorizzato dagli Alleati a superare i confini della Valle d'Aosta per un massimo di 20 km. Ma il 27 di quello stesso mese otto compagnie dell'esercito francese valicarono il Piccolo San Bernardo e il colle di Rhêmes con il proposito di occupare la Valle. Gli statunitensi giunsero solo il 4 maggio, ma la tensione non calò ancora. Iniziò, infatti, una campagna a favore del plebiscito appoggiata e fomentata dalle truppe francesi. Questa situazione creò momenti di tensione al punto che il 12 maggio il CLN valdostano inviò a Stalin. a Truman, a Churchill, al Presidente della Conferenza di San Francisco, al presidente del Consiglio dei ministri Bonomi e al CLNAI un telegramma per denunciare i soprusi dei francesi e le loro mire espansionistiche e per invocare un intervento. Le tensioni con la Francia si conclusero di fatto il 7 del mese successivo con il messaggio del presidente americano Truman a De Gaulle con cui si minacciava la sospensione di rifornimenti militari alla Francia. Il 24 giugno le truppe francesi si ritirarono. Per la Valle d'Aosta si aprì cosi un lungo confronto con lo Stato italiano per ottenere l'autonomia promessa nel corso della lotta di Liberazione. L' attività di ricerca inerente la lotta clandestina e la Resistenza negli anni 1943 — 1945 nei due Paesi, analizzerà i vari punti in comune, nonché i rapporti tra le due potenze alla luce della difficile situazione interna della Francia occupata. Verrà privilegiata l'analisi dei manoscritti, dei discorsi, dei dossier, dei viaggi in provincia e all'estero del Generale de Gaulle che mettano in luce i travagliati rapporti con l'Italia - tenuto conto del "progetto gaullista italiano", testé richiamato - che andranno a costituire il punto nevralgico della ricerca. Non verrà poi trascurata la corrispondenza privata del Generale e i carteggi con i suoi più stretti collaboratori in particolare quello con Èlisabeth de Miribel in prospettiva anche di una interpretazione di genere del periodo inerente la lotta di liberazione nazionale. II progetto sarà sviluppato in una prospettiva innovativa ed originale che possa contribuire a creare un dibattito storiografico su di un argomento ancora poco esplorato all'interno dei rapporti tra Francia e Italia nel periodo 1943 -1945.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1440548
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