Ingegnere, architette, urbaniste sembrano non esistere nei nostri manuali di storia: omesso, dimenticato comunque scarsamente indagato, il contributo delle donne nelle discipline tecnico-scientifiche, nella forma e nella costruzione della città sembra rimanere nell’ombra senza trovare ancora adeguato riconoscimento. Ma se guardiamo indietro nel tempo la stratificazione storica rivela importanti presenze femminili anche attorno alla facoltà di Ingegneria, che pure ha aperto le sue aule alle studentesse solo nel 1910. Per Livia Drusilla, moglie di Augusto, è stato costruito il portico, individuato tra via dei Selci e via delle Sette Sale, come attivo centro di incontri d’arte e di cultura, mentre Eudossia, figlia dell’Imperatore d’Oriente Teodosio II, è la committente della basilica di San Pietro in Vincoli intorno al 400. E dopo essere state muse ispiratrici e committenti, oggi finalmente siamo diventate "autrici", progettiste che inventano spazi e che poi li fanno vivere, che pianificano infrastrutture e paesaggi, che programmano politiche e attività nel territorio. Nel corso del ‘900 la presenza femminile in questa facoltà è andata progressivamente aumentando ed è tempo ora di conoscere, nominare, ricordare queste donne attraverso un lavoro di organizzazione della memoria e una nuova narrazione che restituisca loro visibilità e ne illustri le molteplici esperienze di lavoro.

Livia, Eudossia e le altre. Competenze feminili e costruzione della città INgegneria INcontra. Ciclo di conferenze organizzato dalla Facoltà di Ingnegenria Civile e Industriale / Mattogno, Claudia. - (2019). (Intervento presentato al convegno INgeneria INcontra. Ciclo di conferenze della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale tenutosi a Roma, Facoltà di Ingengneria Civile e Industriale, Aula 1).

Livia, Eudossia e le altre. Competenze feminili e costruzione della città INgegneria INcontra. Ciclo di conferenze organizzato dalla Facoltà di Ingnegenria Civile e Industriale

Claudia Mattogno
2019

Abstract

Ingegnere, architette, urbaniste sembrano non esistere nei nostri manuali di storia: omesso, dimenticato comunque scarsamente indagato, il contributo delle donne nelle discipline tecnico-scientifiche, nella forma e nella costruzione della città sembra rimanere nell’ombra senza trovare ancora adeguato riconoscimento. Ma se guardiamo indietro nel tempo la stratificazione storica rivela importanti presenze femminili anche attorno alla facoltà di Ingegneria, che pure ha aperto le sue aule alle studentesse solo nel 1910. Per Livia Drusilla, moglie di Augusto, è stato costruito il portico, individuato tra via dei Selci e via delle Sette Sale, come attivo centro di incontri d’arte e di cultura, mentre Eudossia, figlia dell’Imperatore d’Oriente Teodosio II, è la committente della basilica di San Pietro in Vincoli intorno al 400. E dopo essere state muse ispiratrici e committenti, oggi finalmente siamo diventate "autrici", progettiste che inventano spazi e che poi li fanno vivere, che pianificano infrastrutture e paesaggi, che programmano politiche e attività nel territorio. Nel corso del ‘900 la presenza femminile in questa facoltà è andata progressivamente aumentando ed è tempo ora di conoscere, nominare, ricordare queste donne attraverso un lavoro di organizzazione della memoria e una nuova narrazione che restituisca loro visibilità e ne illustri le molteplici esperienze di lavoro.
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1429069
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