Trauma and Intimacy: Transcultural Bodies and Performative Memory in Louise Bourgeois’ Cells

A cycle of works that Louise Bourgeois titled Cells, created between the late eighties and the nineties and defined as environments or installations, help us define what I believe to be a fundamental aspect of the reflection on memory specifically pertaining to its transgenerational character. Within this framework, my contribution underlines a specific aspect: the memory and the trauma these works and images tell are referable not to an event within history but to a genealogy of pain or of the psychical wound as Louise Bourgeois intended them. I’ll refer to these images and their function with the term “bridge image,” which refers to when an image becomes a vessel, a story to be told, between individuals or situations that distantly and differently share similar elements.

Un ciclo di opere che Louise Bourgeois ha intitolato Cells, realizzato tra la fine degli anni Ottanta e il anni Novanta e definite come ambienti o installazioni, aiutano a definire quello che costituisce un aspetto fondamentale della riflessione sulla memoria inerente specificamente il suo carattere transgenerazionale. Da questo punto di vista, il contributo sottolinea un aspetto specifico: la memoria e il trauma che emergono da queste opere e immagini sono riconducibili non a un evento storico ma a una genealogia del dolore o della ferita psichica come li intendeva Louise Bourgeois. Mi riferirò a queste immagini e alla loro funzione con il termine "immagine ponte": l'opera come veicolo, anche a distanza, di esperienze e memoria vissute e sopravvissute proprio nelle immagini.