Il volume nasce dall’esigenza di raccogliere e sistematizzare – in una prima versione destinata prevalentemente agli studenti - il complesso delle normative e delle misure che oggi compongono il mosaico del diritto europeo dell’energia. Per procedere a tale obbiettivo si è ritenuto utile raccogliere e aggiornare una serie di materiali scientifici e didattici prodotti nel corso degli ultimi anni in occasione di convegni, lezioni ovvero trattazioni di carattere enci-clopedico (tra queste, in particolare, segnalo la Voce Principios de derecho europeo de la energía: experimentando nuevos paradigmas de regulación y gobierno multinivel, in Tratado de Derecho y Políticas de la Unión Eu-ropea, Tomo VII, a cura di José Maria Beneyto Pérez, Thomson Reuters Aranzadi, 2016). In ogni caso, il lavoro che si licenzia è aggiornato al è stato scritto ed ag-giornato alla luce della approvazione del nuovo pacchetto Energia, cono-sciuto come “Clean Energy for all Europeans” o “Winter package”, che. Questo pacchetto comprende ben otto diversi atti legislativi:: la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (direttiva 2018/844), la Direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva 2018/2001), la Direttiva sull’efficienza energetica (direttiva 2018/2002), il Regolamento sulla governance (regola-mento n. 1999/2018), la Direttiva relativa alle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica (direttiva 2019/944), il Regolamento sul mer-cato interno dell’energia elettrica (regolamento n. 943/2019), il Regolamen-to sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica (regolamento n. 941/2019) ed il Regolamento per l’Agenzia per la cooperazione fra i re-golatori nazionali dell’energia – ACER (regolamento n. 942/2019). Sulle novità che questo “Quarto pacchetto” Energia introduce a livello comunitario ci si è soffermati, in particolare, nell’ultimo capitolo della trat-tazione. L’analisi della disciplina dell’energia passa necessariamente attraverso lo studio della normativa che fino ad oggi ha rappresentato la base giuridica di regolazione di tale settore, vale a dire il c.d. Terzo Pacchetto, nonché dell’evo¬luzione normativa e giurisprudenziale che ha riguardato il tema dell’energia. Il c.d. “Terzo Pacchetto” Energia dell’Unione europea si compone di due direttive e tre regolamenti: la direttiva 2009/72/CE, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica ; la direttiva 2009/73 CE, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale ; il re-golamento (CE) n. 713/2009 che istituisce una Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia; il regolamento (CE) n. 714/2009 rela-tivo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica ed il regolamento (CE) n. 715/2009 relativo alle condi-zioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale . In generale, cCon riferimento al diritto della UE il focus si è appuntato sul nucleo dei problemi del mercato interno e della normativa correlata, co-sì co¬me dei suoi sviluppi. L’intento del legislatore europeo è certamente quello di implementare la concorrenza e garantire ad un numero maggiore di operatori di accedere al mercato dell’energia, tradizionalmente caratte-rizzato da un monopolio statuale. Più in generale, e per quanto di interesse ai fini del presente lavoro, va sottolineato, infatti, come la strategia di liberalizzazione nella costruzione del mercato energetico europeo debba essere collocata nel contesto del co-stituzionalismo economico disegnato nei Trattati comunitari. Nonostante una certa dottrina pretenda di stabilire una rottura tra la co-stituzione economica pre-Maastricht e quella posteriore , si deve ravvisare una continuità che non fa altro che confermare il modello indicato fin dagli inizi del processo di integrazione. La costruzione del mercato nei Trattati, con la sua centralità, risulta confermata nelle successive modificazioni del diritto primario europeo. L’aspetto che più caratterizza Maastricht è la san-zione della fine dell’autonomia economica degli Stati, come conseguenza dell’instaurazione dell’Unione economica e monetaria e della costituziona-lizzazione dei principi del monetarismo economico. L’introduzione più evidente di forme di intervento nella “governance economica” dell’UEM non costituisce una contraddizione tra la forma di regolazione propria della liberalizzazione del mercato e questa nuova governance, dal momento che i mezzi di intervento contemplati sono funzionali ad un intervento di rego-lazione a protezione del mercato . Alcuni autori hanno preteso di individuare una contraddizione tra la re-golazione del mercato - forma tradizionale dell’azione comunitaria - e l’interventismo con effetti distributivi. Questa contraddizione è presente anche nella gestione dei mercati a rete , però è una contraddizione apparen-te. Al di là dei meccanismi di compatibilità che i Trattati introducono per evitare queste dissonanze, nel caso delle norme in materia di energia i pos-sibili interventi sono funzionali al disegno di una liberalizzazione del mer-cato e necessari per la costruzione di questo modello e della sua preserva-zione, sia pure con qualche effetto distributivo. Allo stesso modo, le modifiche negli obiettivi della Comunità che ven-gono introdotte a partire da Maastricht non condizionano il modello che si sintetizza nella formula “economia di mercato aperta e in libera concorren-za”, formula che non risulta contraddetta dalla riformulazione realizzata nel Trattato che adottava una Costituzione per l’Europa, poi abbandonato, e neppure dal Trattato di Lisbona, il quale ultimo accoglie la formula dell’“economia sociale di mercato fortemente competitiva” (art. 3 TUE). Se i Trattati, incluso quello di Lisbona, sono il contesto della strategia di libe-ralizzazione nella costruzione del mercato interno dell’energia, questo è perché il modello realizzato per la costruzione del mercato energetico ri-sponde al modello costituzionale europeo di costruzione del mercato. Il mercato, che si costituisce come istituzione creata dal potere pubblico, si configura come spazio libero da interferenze esterne (art. 26 del TFUE). La sua espressione giuridica si articola intorno alle quattro libertà economi-che: la libera circolazione delle merci che impedisce gli interventi esterni che limitano la libera circolazione e configura esteriormente lo spazio del mercato (unione doganale); la libertà dei capitali e dei servizi; infine, la li-bertà di circolazione dei lavoratori. Insieme alle libertà economiche, la regolazione della concorrenza deli-nea la definizione del mercato e il suo ruolo nella costituzione economica europea . La concorrenza si presenta nei Trattati con una doppia dimensio-ne: da un lato, nella forma di norma antitrust, diretta a proteggere la con-correnza tra le imprese, la quale funziona orizzontalmente tra i privati; dall’altro lato, nella forma di divieti indirizzati agli Stati, ai quali vietano in-terventi nel mercato, compresi quelli attraverso strumenti di impresa. Le norme sulla concorrenza e le libertà economiche disegnano il quadro nel quale si inserisce la liberalizzazione del mercato dell’energia e determi-nano il contenuto delle sue norme regolatorie, nonché la strategia della sua costruzione, nonostante taluni effetti distorsivi che questa costruzione ha provocato . In funzione delle considerazioni appena riportate occorre segnalare an-che che quanto sinora affermato sulla costruzione del mercato unico non si pone in contraddizione neppure con la progressiva emersione della necessi-tà di una programmazione del settore energetico. In tal senso, nel corso del-la trattazione sarà possibile verificare come solo in presenza di obiettivi di interesse generale si potrà giustificare che un mercato liberalizzato non possa essere sufficiente e necessiti di una vera e propria attività di pro-grammazione.

Lineamenti di diritto europeo dell'energia. Nuovi paradigmi di regolazione e governo multilivello / Miccu', Roberto. - (2019), pp. 1-173.

Lineamenti di diritto europeo dell'energia. Nuovi paradigmi di regolazione e governo multilivello

Roberto Miccu
2019

Abstract

Il volume nasce dall’esigenza di raccogliere e sistematizzare – in una prima versione destinata prevalentemente agli studenti - il complesso delle normative e delle misure che oggi compongono il mosaico del diritto europeo dell’energia. Per procedere a tale obbiettivo si è ritenuto utile raccogliere e aggiornare una serie di materiali scientifici e didattici prodotti nel corso degli ultimi anni in occasione di convegni, lezioni ovvero trattazioni di carattere enci-clopedico (tra queste, in particolare, segnalo la Voce Principios de derecho europeo de la energía: experimentando nuevos paradigmas de regulación y gobierno multinivel, in Tratado de Derecho y Políticas de la Unión Eu-ropea, Tomo VII, a cura di José Maria Beneyto Pérez, Thomson Reuters Aranzadi, 2016). In ogni caso, il lavoro che si licenzia è aggiornato al è stato scritto ed ag-giornato alla luce della approvazione del nuovo pacchetto Energia, cono-sciuto come “Clean Energy for all Europeans” o “Winter package”, che. Questo pacchetto comprende ben otto diversi atti legislativi:: la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (direttiva 2018/844), la Direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva 2018/2001), la Direttiva sull’efficienza energetica (direttiva 2018/2002), il Regolamento sulla governance (regola-mento n. 1999/2018), la Direttiva relativa alle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica (direttiva 2019/944), il Regolamento sul mer-cato interno dell’energia elettrica (regolamento n. 943/2019), il Regolamen-to sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica (regolamento n. 941/2019) ed il Regolamento per l’Agenzia per la cooperazione fra i re-golatori nazionali dell’energia – ACER (regolamento n. 942/2019). Sulle novità che questo “Quarto pacchetto” Energia introduce a livello comunitario ci si è soffermati, in particolare, nell’ultimo capitolo della trat-tazione. L’analisi della disciplina dell’energia passa necessariamente attraverso lo studio della normativa che fino ad oggi ha rappresentato la base giuridica di regolazione di tale settore, vale a dire il c.d. Terzo Pacchetto, nonché dell’evo¬luzione normativa e giurisprudenziale che ha riguardato il tema dell’energia. Il c.d. “Terzo Pacchetto” Energia dell’Unione europea si compone di due direttive e tre regolamenti: la direttiva 2009/72/CE, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica ; la direttiva 2009/73 CE, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale ; il re-golamento (CE) n. 713/2009 che istituisce una Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia; il regolamento (CE) n. 714/2009 rela-tivo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica ed il regolamento (CE) n. 715/2009 relativo alle condi-zioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale . In generale, cCon riferimento al diritto della UE il focus si è appuntato sul nucleo dei problemi del mercato interno e della normativa correlata, co-sì co¬me dei suoi sviluppi. L’intento del legislatore europeo è certamente quello di implementare la concorrenza e garantire ad un numero maggiore di operatori di accedere al mercato dell’energia, tradizionalmente caratte-rizzato da un monopolio statuale. Più in generale, e per quanto di interesse ai fini del presente lavoro, va sottolineato, infatti, come la strategia di liberalizzazione nella costruzione del mercato energetico europeo debba essere collocata nel contesto del co-stituzionalismo economico disegnato nei Trattati comunitari. Nonostante una certa dottrina pretenda di stabilire una rottura tra la co-stituzione economica pre-Maastricht e quella posteriore , si deve ravvisare una continuità che non fa altro che confermare il modello indicato fin dagli inizi del processo di integrazione. La costruzione del mercato nei Trattati, con la sua centralità, risulta confermata nelle successive modificazioni del diritto primario europeo. L’aspetto che più caratterizza Maastricht è la san-zione della fine dell’autonomia economica degli Stati, come conseguenza dell’instaurazione dell’Unione economica e monetaria e della costituziona-lizzazione dei principi del monetarismo economico. L’introduzione più evidente di forme di intervento nella “governance economica” dell’UEM non costituisce una contraddizione tra la forma di regolazione propria della liberalizzazione del mercato e questa nuova governance, dal momento che i mezzi di intervento contemplati sono funzionali ad un intervento di rego-lazione a protezione del mercato . Alcuni autori hanno preteso di individuare una contraddizione tra la re-golazione del mercato - forma tradizionale dell’azione comunitaria - e l’interventismo con effetti distributivi. Questa contraddizione è presente anche nella gestione dei mercati a rete , però è una contraddizione apparen-te. Al di là dei meccanismi di compatibilità che i Trattati introducono per evitare queste dissonanze, nel caso delle norme in materia di energia i pos-sibili interventi sono funzionali al disegno di una liberalizzazione del mer-cato e necessari per la costruzione di questo modello e della sua preserva-zione, sia pure con qualche effetto distributivo. Allo stesso modo, le modifiche negli obiettivi della Comunità che ven-gono introdotte a partire da Maastricht non condizionano il modello che si sintetizza nella formula “economia di mercato aperta e in libera concorren-za”, formula che non risulta contraddetta dalla riformulazione realizzata nel Trattato che adottava una Costituzione per l’Europa, poi abbandonato, e neppure dal Trattato di Lisbona, il quale ultimo accoglie la formula dell’“economia sociale di mercato fortemente competitiva” (art. 3 TUE). Se i Trattati, incluso quello di Lisbona, sono il contesto della strategia di libe-ralizzazione nella costruzione del mercato interno dell’energia, questo è perché il modello realizzato per la costruzione del mercato energetico ri-sponde al modello costituzionale europeo di costruzione del mercato. Il mercato, che si costituisce come istituzione creata dal potere pubblico, si configura come spazio libero da interferenze esterne (art. 26 del TFUE). La sua espressione giuridica si articola intorno alle quattro libertà economi-che: la libera circolazione delle merci che impedisce gli interventi esterni che limitano la libera circolazione e configura esteriormente lo spazio del mercato (unione doganale); la libertà dei capitali e dei servizi; infine, la li-bertà di circolazione dei lavoratori. Insieme alle libertà economiche, la regolazione della concorrenza deli-nea la definizione del mercato e il suo ruolo nella costituzione economica europea . La concorrenza si presenta nei Trattati con una doppia dimensio-ne: da un lato, nella forma di norma antitrust, diretta a proteggere la con-correnza tra le imprese, la quale funziona orizzontalmente tra i privati; dall’altro lato, nella forma di divieti indirizzati agli Stati, ai quali vietano in-terventi nel mercato, compresi quelli attraverso strumenti di impresa. Le norme sulla concorrenza e le libertà economiche disegnano il quadro nel quale si inserisce la liberalizzazione del mercato dell’energia e determi-nano il contenuto delle sue norme regolatorie, nonché la strategia della sua costruzione, nonostante taluni effetti distorsivi che questa costruzione ha provocato . In funzione delle considerazioni appena riportate occorre segnalare an-che che quanto sinora affermato sulla costruzione del mercato unico non si pone in contraddizione neppure con la progressiva emersione della necessi-tà di una programmazione del settore energetico. In tal senso, nel corso del-la trattazione sarà possibile verificare come solo in presenza di obiettivi di interesse generale si potrà giustificare che un mercato liberalizzato non possa essere sufficiente e necessiti di una vera e propria attività di pro-grammazione.
2019
9788892132665
diritto dell'energia; regolazione; governo multilivello
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Lineamenti di diritto europeo dell'energia. Nuovi paradigmi di regolazione e governo multilivello / Miccu', Roberto. - (2019), pp. 1-173.
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