Percorsi di resilienza per territori fragili. Il ruolo delle Greenways nella rigenerazione delle regioni adriatiche

Nel quadro delle questioni connesse alla rigenerazione dei territori fragili, coinvolti in processi di abbandono, di sottoutilizzo e di rischio relativo ai beni comuni antropici e naturalistici, la riflessione proposta focalizza l’attenzione sulle esperienze di pianificazione, attuazione e gestione delle greenways, quali percorsi di innovazione e sperimentazione privilegiati, per definire strategie di assetto resilienti in grado di recuperare e rafforzare le reti territoriali che disegnano la struttura geografica, paesaggistica, ambientale, sociale ed economica delle regioni adriatiche. Il paper persegue dunque l’obiettivo di individuare nuovi riferimenti metodologici e operativi, in coerenza con le recenti politiche internazionali di rigenerazione urbana, nella consapevolezza dell’evoluzione dei paradigmi endogeni alla disciplina urbanistica ma anche nel quadro degli stimoli provenienti dal contesto generale dei cambiamenti climatici e socioeconomici che inaspriscono i fenomeni di rischio ambientale e di polarizzazione territoriale. Tali riferimenti trovano nel riuso delle reti ferroviarie abbandonate e nella messa in sicurezza e valorizzazione delle aste fluviali, mediante un approccio integrato, una occasione di riequilibrio socio-economico, riconfigurazione morfologica e trasformazione in reti integrate grigie, verdi e blu portatrici di nuove forme di mobilità sostenibile e di nuovi valori collettivi ecologicamente orientati. In particolare, il paper intende approfondire i casi della “Via verde dei Trabocchi” in corso di attuazione da Ortona a Marina di San Salvo, del riuso della ferrovia dismessa Fano-Urbino, della ciclovia del Savio da Cesena a Borello, della greenway cittadina dalla Lama Castello al Lungomare Marina Italiana a Giovinazzo (CM di Bari).