Lightbox 50x78x12 cm Specchio a terra (60 x 30 cm) con tronchi di legno Dancing rappresenta la metamorfosi, i sogni e le aspettative di tre adolescenti, i cui corpi sono trattati con stratificazioni virtuali di memorie. La fotografia originale, trovata in un negozietto di New York, ritrae le tre giovani in costume da bagno, forse in occasione di una gita. Le ragazze sono in piedi una accanto all’altra con i loro sorrisi luminosi e le mani congiunte sul ventre. Sembrano tre templari pronte a brandire le loro spade in un interstizio temporale tra il sogno e la veglia, con dolcezza e al contempo con la forza delle pulsioni inconsce. I corpi sono tatuati con fotografie di materiali ceramici tipici della cultura mediterranea i cui motivi floreali ricordano gli ornamenti vegetali che caratterizzano il tema delle grazie. Le ragazze aspettano impazienti di buttarsi nel vortice della vita, di cui il ballo è metafora. Nell’atmosfera immateriale del lightbox le tre adolescenti proiettano con una strana dinamicità la luce delle loro speranze nella direzione della vita che verrà. Un’esistenza immaginata nel segno della contiguità tra la natura e gli esseri viventi, dove i corpi potrebbero mutare secondo una massima economia interna nei tre tronchi di leccio posti su uno specchio alla base del lightbox. Dal saggio di Duccio Trombadori pubblicato sul catalogo (file allegato) "Federica Dal Falco progetta i suoi lightbox che segnano una scena simultanea relativa all’essere donna adolescente, con le metamorfosi, i sogni e le relative aspettative: il campo è autobiografico ma punta al tipico, poiché le giovani sono emblema di giovinezza proiettata nel futuro, tra sonno e veglia, con la forza vitale delle pulsioni inconsce. Così le ragazze “danzano” mentre il lightbox le rifrange in una atmosfera immateriale dove i loro corpi portano motivi ornamentali vegetali tipici della cultura mediterranea. Un impetuoso allaccio di natura e vita è suscitato dalla proiezione che sembra immedesimare i corpi delle giovani con i tronchi di leccio posti alla base del lightbox: da cui si leva l’umore panteistico della intera composizione. "

XLV Premio Sulmona "Gaetano Pallozzi" Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea Edizione Bimillenario Ovidiano. Polo Museale Civico Diocesano di Sulmona. Dal 15 settembre al 6 ottobre 2018 / DAL FALCO, Federica. - (2018).

XLV Premio Sulmona "Gaetano Pallozzi" Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea Edizione Bimillenario Ovidiano. Polo Museale Civico Diocesano di Sulmona. Dal 15 settembre al 6 ottobre 2018.

Federica Dal Falco
2018

Abstract

Lightbox 50x78x12 cm Specchio a terra (60 x 30 cm) con tronchi di legno Dancing rappresenta la metamorfosi, i sogni e le aspettative di tre adolescenti, i cui corpi sono trattati con stratificazioni virtuali di memorie. La fotografia originale, trovata in un negozietto di New York, ritrae le tre giovani in costume da bagno, forse in occasione di una gita. Le ragazze sono in piedi una accanto all’altra con i loro sorrisi luminosi e le mani congiunte sul ventre. Sembrano tre templari pronte a brandire le loro spade in un interstizio temporale tra il sogno e la veglia, con dolcezza e al contempo con la forza delle pulsioni inconsce. I corpi sono tatuati con fotografie di materiali ceramici tipici della cultura mediterranea i cui motivi floreali ricordano gli ornamenti vegetali che caratterizzano il tema delle grazie. Le ragazze aspettano impazienti di buttarsi nel vortice della vita, di cui il ballo è metafora. Nell’atmosfera immateriale del lightbox le tre adolescenti proiettano con una strana dinamicità la luce delle loro speranze nella direzione della vita che verrà. Un’esistenza immaginata nel segno della contiguità tra la natura e gli esseri viventi, dove i corpi potrebbero mutare secondo una massima economia interna nei tre tronchi di leccio posti su uno specchio alla base del lightbox. Dal saggio di Duccio Trombadori pubblicato sul catalogo (file allegato) "Federica Dal Falco progetta i suoi lightbox che segnano una scena simultanea relativa all’essere donna adolescente, con le metamorfosi, i sogni e le relative aspettative: il campo è autobiografico ma punta al tipico, poiché le giovani sono emblema di giovinezza proiettata nel futuro, tra sonno e veglia, con la forza vitale delle pulsioni inconsce. Così le ragazze “danzano” mentre il lightbox le rifrange in una atmosfera immateriale dove i loro corpi portano motivi ornamentali vegetali tipici della cultura mediterranea. Un impetuoso allaccio di natura e vita è suscitato dalla proiezione che sembra immedesimare i corpi delle giovani con i tronchi di leccio posti alla base del lightbox: da cui si leva l’umore panteistico della intera composizione. "
2018
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