This paper aims to define how the collective housing, ignored as a scenic element of the urban structure until 1561, year of the great fire of Valladolid, acquires new aesthetic value, becoming the main component that “frames” the architectural theme of the square. The building thematizes the backdrop of the square and locates the special building, giving the possibility that the seat of government of a state or of a city, would have an appropriate urban space consisting in “monumental” collective houses. This is followed by a further innovation to which houses are considered like autonomous architectural themes; to this important change is due the wider family of urban scenes made up of residential building fronts, like the circus, the plaza mayor, the place royale and the crescents, which comes without substantial typological variations on the threshold of modernity. Thanks to the experimentation of Modernist architects, the residency acquires more autonomy, appearing as “the main character” of the new urban entity.

L’abitazione collettiva, ignorata come elemento scenico all’interno della struttura urbana fino al 1561 -anno del disastroso incendio di Valladolid-, acquisisce nuova valenza estetica, diventando la componente principale che “incornicia” il tema architettonico della piazza. Nelle plazas mayores spagnole la cortina edilizia infatti tematizza il fondale della piazza e incornicia l’edificio speciale introducendo in tal modo la possibilità che, anche la sede del governo di uno stato o di una città, possa avere come cornice appropriata uno spazio urbano costituito da case comuni monumentalizzate. Successivamente si produce un’ulteriore innovazione per cui la residenza viene riconosciuta appropriata per costituire un tema architettonico autonomo; da tale cambiamento deriva la vasta famiglia di quinte urbane costituite da fronti di edilizia residenziale, quali i circus, le place royale, e i crescent, che giunge senza sostanziali variazioni tipologiche alle soglie della modernità. E proprio con le sperimentazioni del Movimento Moderno che la residenza acquisisce sempre più autonomia, mostrandosi come protagonista del nuovo soggetto urbano.

Oικέϊν σκηνή. Lo spazio scenico dell’architettura residenziale dalla Plaza Mayor al Corviale / Falsetti, Marco; Ciotoli, Pina. - 4:(2018), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno Theatroeideis. L’immagine della città, la città delle immagini tenutosi a Bari).

Oικέϊν σκηνή. Lo spazio scenico dell’architettura residenziale dalla Plaza Mayor al Corviale

Marco Falsetti;Ciotoli Pina
2018

Abstract

This paper aims to define how the collective housing, ignored as a scenic element of the urban structure until 1561, year of the great fire of Valladolid, acquires new aesthetic value, becoming the main component that “frames” the architectural theme of the square. The building thematizes the backdrop of the square and locates the special building, giving the possibility that the seat of government of a state or of a city, would have an appropriate urban space consisting in “monumental” collective houses. This is followed by a further innovation to which houses are considered like autonomous architectural themes; to this important change is due the wider family of urban scenes made up of residential building fronts, like the circus, the plaza mayor, the place royale and the crescents, which comes without substantial typological variations on the threshold of modernity. Thanks to the experimentation of Modernist architects, the residency acquires more autonomy, appearing as “the main character” of the new urban entity.
2018
Theatroeideis. L’immagine della città, la città delle immagini
L’abitazione collettiva, ignorata come elemento scenico all’interno della struttura urbana fino al 1561 -anno del disastroso incendio di Valladolid-, acquisisce nuova valenza estetica, diventando la componente principale che “incornicia” il tema architettonico della piazza. Nelle plazas mayores spagnole la cortina edilizia infatti tematizza il fondale della piazza e incornicia l’edificio speciale introducendo in tal modo la possibilità che, anche la sede del governo di uno stato o di una città, possa avere come cornice appropriata uno spazio urbano costituito da case comuni monumentalizzate. Successivamente si produce un’ulteriore innovazione per cui la residenza viene riconosciuta appropriata per costituire un tema architettonico autonomo; da tale cambiamento deriva la vasta famiglia di quinte urbane costituite da fronti di edilizia residenziale, quali i circus, le place royale, e i crescent, che giunge senza sostanziali variazioni tipologiche alle soglie della modernità. E proprio con le sperimentazioni del Movimento Moderno che la residenza acquisisce sempre più autonomia, mostrandosi come protagonista del nuovo soggetto urbano.
quinta scenica; plaza mayor; organismi unitari; monumentalità; Movimento Moderno
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Oικέϊν σκηνή. Lo spazio scenico dell’architettura residenziale dalla Plaza Mayor al Corviale / Falsetti, Marco; Ciotoli, Pina. - 4:(2018), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno Theatroeideis. L’immagine della città, la città delle immagini tenutosi a Bari).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1281562
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