Questo saggio intende descrivere il travagliato percorso che ha condotto alla pubblicazione di La rivolta dei santi maledetti di Curzio Malaparte (1923), testo controverso ed ambiguo della letteratura italiana del XX secolo. Quest’opera venne pubblicata la prima volta con il titolo Viva Caporetto! nel 1921 e fu immediatamente censurata per il contenuto antinazionalista e disfattista. A questa edizione ne seguì un’altra, sempre nel 1921, alla quale Malaparte cambiò semplicemente titolo in La rivolta dei santi maledetti, con il preciso intento di aggirare il provvedimento censorio: purtroppo anche questa fu censurata e sequestrata. Nel 1923 Malaparte pubblicò, quindi, un’ulteriore edizione emendata, a cui aggiunse un breve scritto intitolato Ritratto delle cose d’Italia, degli eroi, del popolo, degli avvenimenti, delle esperienze e delle inquietudini della nostra generazione, nonché alcune pagine introduttive intitolate L’autore e la guerra e ulteriori conclusioni intitolate Resultati. Nonostante questa ultima versione non sia stata bloccata dalla censura, i cambiamenti del testo occorsi nel tempo non sembrano mutare la visione polemica e classista della disfatta di Caporetto, che per Malaparte non è il luogo di una disonorevole sconfitta militare, ma la culla di una nuova umanità, che si rivolta contro la guerra e contro le lordure della società e della politica italiana. Anzi tutte le edizioni mantengono una sorta di equilibrio, seppure nella tensione tra censura ed ideale, continuando ad interpretare il mondo militare come una riproposizione del sistema capitalista, in cui gli ufficiali sono borghesi ed i fanti proletari. Malaparte, però, integra questa concezione classista con venature di stampo nazionalistico e populistico, considerando la Grande Guerra sia come il culmine della lotta di unificazione nazionale iniziata nel 1821, sia come la rivolta dei fanti contro la corruzione sociale contemporanea.

Le tre edizioni di Viva Caporetto! Tensione e cambiamento / Medaglia, Francesca. - In: CHRONIQUES ITALIENNES. - ISSN 1634-0272. - 35:1(2018), pp. 21-39.

Le tre edizioni di Viva Caporetto! Tensione e cambiamento

Francesca Medaglia
2018

Abstract

Questo saggio intende descrivere il travagliato percorso che ha condotto alla pubblicazione di La rivolta dei santi maledetti di Curzio Malaparte (1923), testo controverso ed ambiguo della letteratura italiana del XX secolo. Quest’opera venne pubblicata la prima volta con il titolo Viva Caporetto! nel 1921 e fu immediatamente censurata per il contenuto antinazionalista e disfattista. A questa edizione ne seguì un’altra, sempre nel 1921, alla quale Malaparte cambiò semplicemente titolo in La rivolta dei santi maledetti, con il preciso intento di aggirare il provvedimento censorio: purtroppo anche questa fu censurata e sequestrata. Nel 1923 Malaparte pubblicò, quindi, un’ulteriore edizione emendata, a cui aggiunse un breve scritto intitolato Ritratto delle cose d’Italia, degli eroi, del popolo, degli avvenimenti, delle esperienze e delle inquietudini della nostra generazione, nonché alcune pagine introduttive intitolate L’autore e la guerra e ulteriori conclusioni intitolate Resultati. Nonostante questa ultima versione non sia stata bloccata dalla censura, i cambiamenti del testo occorsi nel tempo non sembrano mutare la visione polemica e classista della disfatta di Caporetto, che per Malaparte non è il luogo di una disonorevole sconfitta militare, ma la culla di una nuova umanità, che si rivolta contro la guerra e contro le lordure della società e della politica italiana. Anzi tutte le edizioni mantengono una sorta di equilibrio, seppure nella tensione tra censura ed ideale, continuando ad interpretare il mondo militare come una riproposizione del sistema capitalista, in cui gli ufficiali sono borghesi ed i fanti proletari. Malaparte, però, integra questa concezione classista con venature di stampo nazionalistico e populistico, considerando la Grande Guerra sia come il culmine della lotta di unificazione nazionale iniziata nel 1821, sia come la rivolta dei fanti contro la corruzione sociale contemporanea.
2018
Cette étude reconstruit le cheminement tortueux qui a conduit à la publication en 1921 et en 1923 de La rivolta dei santi maledetti de Curzio Malaparte, texte parmi les plus controversés et ambigus de la littérature italienne du XXe siècle. Les modifications entre la première et la troisième édition n’altèrent guère la vision polémique et sociale de la défaite de Caporetto. Aux yeux de Malaparte, il s’agit moins d’une défaite militaire honteuse que du berceau d’une nouvelle humanité qui s’insurge contre la guerre et les travers à la fois de la société et de la politique italiennes. Les trois éditions (1921 et 1923) gardent un certain équilibre entre censure et idéal, et continuent de voir dans l’univers militaire une transposition du système capitaliste dans lequel les officiers sont les bourgeois et les fantassins sont les prolétaires.
Malaparte; edizioni; Caporetto; guerra; santi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le tre edizioni di Viva Caporetto! Tensione e cambiamento / Medaglia, Francesca. - In: CHRONIQUES ITALIENNES. - ISSN 1634-0272. - 35:1(2018), pp. 21-39.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1244870
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