Tra il 1770 e il 1830 la Germania conosce una straordinaria stagione di vita- lità filosofica, artistica e letteraria, a cui ci si riferisce solitamente come l’età classica tedesca (deutsche Klassik). Su questa scena, il criticismo kantiano esercita una vasta influenza: la sua “rivoluzione copernicana” – con l’asse- gnazione al soggetto di un ruolo attivo nella costituzione dell’esperienza, la libertà come principio dell’azione morale, l’esaltazione dell’autonomia in ogni ambito – suscita altrettanti entusiasmi di quelli accesi dalla Rivoluzio- ne francese, con le sue promesse di uguaglianza, libertà e fratellanza. Per comprendere questa grande stagione filosofica, infatti, non bisogna dimen- ticare che, nello spazio di pochi decenni, l’Europa vive una serie di scon- volgimenti storici, politici e sociali di grande portata: dalla Rivoluzione francese al Terrore, dall’ascesa di Napoleone alle sue conquiste – eventi che suscitano entusiasmi e speranze e poi delusioni e reazioni – fino all’emergere dei nazionalismi e alla Restaurazione seguita alla sconfitta napoleonica e al Congresso di Vienna (1815). Negli stessi anni in cui Kant andava maturando la sua svolta critica, la cul- tura tedesca è attraversata da un movimento, prevalentemente letterario – solitamente circoscritto agli anni 1760-85 – che verrà poi battezzato con il nome di Sturm und Drang (‘tempesta e impeto’), dal titolo di un dramma di uno dei suoi rappresentanti (Friedrich Maximilian Klinger). È un movi- mento legato in parte ad alcune aspirazioni illuministe – in particolar modo alle rivendicazioni politiche e di rinnovamento culturale e sociale proprie dell’Illuminismo francese, che in Germania avevano faticato ad affermarsi – ma i cui caratteri principali lo pongono in contrasto con l’esaltazione illu- ministica della ragione come facoltà discorsiva, argomentativa, pubblica. A questa visione della ragione vengono contrapposti valori e sentimenti simi- li ad alcuni di quelli che si affermeranno sul finire del secolo con il Roman- ticismo: l’esaltazione del genio individuale, un senso di unione con la na- tura intesa come forza primigenia e infinita – sentimento alimentato dall’influenza di Rousseau, per un verso, e dall’identità spinoziana della natura con Dio, per un altro –, la ribellione nei confronti delle convenzioni sociali e l’esaltazione delle passioni forti e dei desideri smisurati. Negli ultimi decenni del Settecento e nei primi dell’Ottocento coesistono e si intrecciano in Germania movimenti culturali e filosofici diversi tra loro, non privi di contrasti e tensioni reciproche, ed emergono personalità di forza straordinaria: per fare un solo nome, basti pensare a una figura come quella di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) – uno dei massimi poeti e intellettuali europei, attivo in tutti gli ambiti della cultura e strettamente legato agli sviluppi della filosofia, tanto che questo periodo viene chiamato anche “l’età di Goethe” – e alla ineguagliata fioritura nella produzione musicale, teatrale e letteraria. Se da un punto di vista più strettamente fi- losofico si assiste alla nascita dell’Idealismo (di cui parleremo nei prossimi capitoli), da un punto di vista culturale più ampio si afferma il Romantici- smo, che non coinvolge solo il pensiero e le arti, ma anche i costumi, i rap- porti con la storia e le altre culture, e un diffuso modo di sentire. L’Idea­ lismo tedesco è infatti legato indissolubilmente ai nomi dei suoi principali protagonisti – Johann Gottlieb Fichte (1762-1814), Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854) e Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) –, mentre il Romanticismo è un fenomeno più variegato e dai confini sfumati, che si sviluppa in tempi e modalità diverse nella cultura tedesca e nel resto della cultura occidentale, per quanto il suo nucleo filo- sofico più importante venga elaborato in Germania nel decennio a cavallo tra i due secoli.

Dallo Sturm und Drang al Romanticismo / Velotti, Stefano. - (2019), pp. 656-689.

Dallo Sturm und Drang al Romanticismo

STEFANO VELOTTI
2019

Abstract

Tra il 1770 e il 1830 la Germania conosce una straordinaria stagione di vita- lità filosofica, artistica e letteraria, a cui ci si riferisce solitamente come l’età classica tedesca (deutsche Klassik). Su questa scena, il criticismo kantiano esercita una vasta influenza: la sua “rivoluzione copernicana” – con l’asse- gnazione al soggetto di un ruolo attivo nella costituzione dell’esperienza, la libertà come principio dell’azione morale, l’esaltazione dell’autonomia in ogni ambito – suscita altrettanti entusiasmi di quelli accesi dalla Rivoluzio- ne francese, con le sue promesse di uguaglianza, libertà e fratellanza. Per comprendere questa grande stagione filosofica, infatti, non bisogna dimen- ticare che, nello spazio di pochi decenni, l’Europa vive una serie di scon- volgimenti storici, politici e sociali di grande portata: dalla Rivoluzione francese al Terrore, dall’ascesa di Napoleone alle sue conquiste – eventi che suscitano entusiasmi e speranze e poi delusioni e reazioni – fino all’emergere dei nazionalismi e alla Restaurazione seguita alla sconfitta napoleonica e al Congresso di Vienna (1815). Negli stessi anni in cui Kant andava maturando la sua svolta critica, la cul- tura tedesca è attraversata da un movimento, prevalentemente letterario – solitamente circoscritto agli anni 1760-85 – che verrà poi battezzato con il nome di Sturm und Drang (‘tempesta e impeto’), dal titolo di un dramma di uno dei suoi rappresentanti (Friedrich Maximilian Klinger). È un movi- mento legato in parte ad alcune aspirazioni illuministe – in particolar modo alle rivendicazioni politiche e di rinnovamento culturale e sociale proprie dell’Illuminismo francese, che in Germania avevano faticato ad affermarsi – ma i cui caratteri principali lo pongono in contrasto con l’esaltazione illu- ministica della ragione come facoltà discorsiva, argomentativa, pubblica. A questa visione della ragione vengono contrapposti valori e sentimenti simi- li ad alcuni di quelli che si affermeranno sul finire del secolo con il Roman- ticismo: l’esaltazione del genio individuale, un senso di unione con la na- tura intesa come forza primigenia e infinita – sentimento alimentato dall’influenza di Rousseau, per un verso, e dall’identità spinoziana della natura con Dio, per un altro –, la ribellione nei confronti delle convenzioni sociali e l’esaltazione delle passioni forti e dei desideri smisurati. Negli ultimi decenni del Settecento e nei primi dell’Ottocento coesistono e si intrecciano in Germania movimenti culturali e filosofici diversi tra loro, non privi di contrasti e tensioni reciproche, ed emergono personalità di forza straordinaria: per fare un solo nome, basti pensare a una figura come quella di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) – uno dei massimi poeti e intellettuali europei, attivo in tutti gli ambiti della cultura e strettamente legato agli sviluppi della filosofia, tanto che questo periodo viene chiamato anche “l’età di Goethe” – e alla ineguagliata fioritura nella produzione musicale, teatrale e letteraria. Se da un punto di vista più strettamente fi- losofico si assiste alla nascita dell’Idealismo (di cui parleremo nei prossimi capitoli), da un punto di vista culturale più ampio si afferma il Romantici- smo, che non coinvolge solo il pensiero e le arti, ma anche i costumi, i rap- porti con la storia e le altre culture, e un diffuso modo di sentire. L’Idea­ lismo tedesco è infatti legato indissolubilmente ai nomi dei suoi principali protagonisti – Johann Gottlieb Fichte (1762-1814), Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854) e Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) –, mentre il Romanticismo è un fenomeno più variegato e dai confini sfumati, che si sviluppa in tempi e modalità diverse nella cultura tedesca e nel resto della cultura occidentale, per quanto il suo nucleo filo- sofico più importante venga elaborato in Germania nel decennio a cavallo tra i due secoli.
2019
Gli strumenti del pensiero. La filosofia dai presocratici ai nuovi media.
9788842116899
Storia della filosofia moderna; didattica della filosofia; Sturm und Drang; Romanticismo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Dallo Sturm und Drang al Romanticismo / Velotti, Stefano. - (2019), pp. 656-689.
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