Il tema della tutela dell’ambiente rappresenta una delle aree tematiche più indicative delle dinamiche evolutive che hanno interessato negli ultimi anni l’impianto originario del diritto amministrativo in generale, così come, nello specifico, del codice dei contratti pubblici. Attraverso il prisma della nozione di ambiente come recepita nel tempo sul piano positivo e giurisprudenziale, sembra possibile per l’interprete acquisire quella base conoscitiva necessaria per cogliere l’evoluzione del diritto amministrativo, nonchè le coordinate ermeneutiche utili all’individuazione dell’attuale equilibrio del sistema ordinamentale. L’esame dei profili ambientali all’interno del microsistema degli appalti pubblici (c.d. appalti verdi o green public procurement) sottende la convergenza di più piani ed esprime tutta la tensione esistente tra favor naturae e favor libertatis, tra impostazione “massimalista” ed impostazione “migliorista” della protezione dell’ambiente, tra tutela dell’ambiente e promozione della concorrenza. Gli scopi dell’indagine sono quelli di registrare da un lato il dato storico e giuridico dell’evoluzione della c.d. governance contrattuale pubblica (c.d. government by contract) resasi necessaria quale particolare forma di regolazione a seguito del processo di privatizzazione (c.d. outsourcing) e realizzatasi nel contesto dell’ordinamento dell’Unione europea, così come nell’ambito di altri contesti ordinamentali , attraverso la progressiva integrazione delle c.d. politiche orizzontali (ambientali e sociali) nell’ambito degli appalti pubblici anche grazie al concetto di economia circolare dei modelli economici e dei modelli istituzionali e al tema dei cc.dd. beni comuni; dall’altro, di evitare la “tirannia” del diritto dell’ambiente nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente riconosciute che costituiscono complessivamente espressione della dignità della persona, risultato che di regola esiterebbe dalla aprioristica affermazione della primarietà assoluta del bene ambiente rispetto agli altri beni-interessi anch’essi costituzionalmente rilevanti. In tale contesto si posiziona il particolare dialogo tra valori ambientali e procedure ad evidenza pubblica , rappresentato dal tema dei criteri ambientali minimi (cam) oggetto della presente indagine, dove i principi sottesi alla protezione dell’ambiente e quelli che presiedono le procedure di gara (favor partecipationis, trasparenza, non discriminazione) possono trovare una non facile composizione, soprattutto in ragione della considerazione del rischio associato all’adozione di fattori regolativi del mercato che, fondati sulla promozione di sistemi di produzione a basso impatto ambientale, rischino di alterarne la tradizionale impostazione pro-concorrenziale e non discriminatoria.

Appalti verdi e codice dei contratti pubblici: i criteri ambientali minimi (cam) nell’attuazione delle direttive dell’Unione Europea sui contratti pubblici di quarta generazione e profili di diritto comparato / Antonelli, Giovanni. - (2019 Feb 18).

Appalti verdi e codice dei contratti pubblici: i criteri ambientali minimi (cam) nell’attuazione delle direttive dell’Unione Europea sui contratti pubblici di quarta generazione e profili di diritto comparato

ANTONELLI, GIOVANNI
18/02/2019

Abstract

Il tema della tutela dell’ambiente rappresenta una delle aree tematiche più indicative delle dinamiche evolutive che hanno interessato negli ultimi anni l’impianto originario del diritto amministrativo in generale, così come, nello specifico, del codice dei contratti pubblici. Attraverso il prisma della nozione di ambiente come recepita nel tempo sul piano positivo e giurisprudenziale, sembra possibile per l’interprete acquisire quella base conoscitiva necessaria per cogliere l’evoluzione del diritto amministrativo, nonchè le coordinate ermeneutiche utili all’individuazione dell’attuale equilibrio del sistema ordinamentale. L’esame dei profili ambientali all’interno del microsistema degli appalti pubblici (c.d. appalti verdi o green public procurement) sottende la convergenza di più piani ed esprime tutta la tensione esistente tra favor naturae e favor libertatis, tra impostazione “massimalista” ed impostazione “migliorista” della protezione dell’ambiente, tra tutela dell’ambiente e promozione della concorrenza. Gli scopi dell’indagine sono quelli di registrare da un lato il dato storico e giuridico dell’evoluzione della c.d. governance contrattuale pubblica (c.d. government by contract) resasi necessaria quale particolare forma di regolazione a seguito del processo di privatizzazione (c.d. outsourcing) e realizzatasi nel contesto dell’ordinamento dell’Unione europea, così come nell’ambito di altri contesti ordinamentali , attraverso la progressiva integrazione delle c.d. politiche orizzontali (ambientali e sociali) nell’ambito degli appalti pubblici anche grazie al concetto di economia circolare dei modelli economici e dei modelli istituzionali e al tema dei cc.dd. beni comuni; dall’altro, di evitare la “tirannia” del diritto dell’ambiente nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente riconosciute che costituiscono complessivamente espressione della dignità della persona, risultato che di regola esiterebbe dalla aprioristica affermazione della primarietà assoluta del bene ambiente rispetto agli altri beni-interessi anch’essi costituzionalmente rilevanti. In tale contesto si posiziona il particolare dialogo tra valori ambientali e procedure ad evidenza pubblica , rappresentato dal tema dei criteri ambientali minimi (cam) oggetto della presente indagine, dove i principi sottesi alla protezione dell’ambiente e quelli che presiedono le procedure di gara (favor partecipationis, trasparenza, non discriminazione) possono trovare una non facile composizione, soprattutto in ragione della considerazione del rischio associato all’adozione di fattori regolativi del mercato che, fondati sulla promozione di sistemi di produzione a basso impatto ambientale, rischino di alterarne la tradizionale impostazione pro-concorrenziale e non discriminatoria.
18-feb-2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1231289
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