Parlare di verde urbano significa trattare di paesaggio urbano in merito al “sistema vegetazionale” che entra a far parte della struttura della città dove convivono architetture diverse, antropiche e naturali. Il proposito di riconsiderare la complessa problematica che suggerisce e motiva le politiche di salvaguardia del “verde” urbano costituisce il punto di partenza dello studio dedicato all’ambito di Roma compreso tra l’Aventino, Testaccio e San Saba; un’area altamente stratificata che offre spunti di riflessione sia su singoli episodi, sia in merito al “sistema del verde” facente parte dello spazio-ambiente che ne manifesta la logica costitutiva. In sostanza, dopo la distruzione di tante ville nobiliari, sacrificate per far posto alla nuova edificazione e dopo che con il Piano del 1909, “il verde diventa un elemento accessorio, al punto che sembra quasi scomparire”, “Roma si riammanta di verde” e, successivamente, con il piano del 1931, si fa strada una “nuova idea di città […] e si afferma, per tutto il verde il principio di organizzazione a sistema”. Poi, con il piano del 1962 si attribuisce al verde “un nuovo valore […] di tessuto connettivo della città, di unione del costruito”. Infine, dopo un’ulteriore frattura, con il piano del 2000, si attribuiscono al verde nuovi caratteri culturali; esso diventa uno strumento per il recupero degli equilibri ambientali tra costruito e aree libere e si dissolve nel concetto più ampio di “trama ecologica”. Se si guarda alla concretezza del fare, si nota come l’operatività venga precisata in rapporto a singole e specifiche situazioni; il sistema ‘originario’ risulta trasformato in una sequenza di episodi diversi in cui il giardino, appare come uno spazio verde destinato ad un uso pratico estremamente riduttivo. Una realtà alterata da ‘sconsiderati’ interventi antropici che richiede opportune strategie intese a declinare in modo armonico azioni conservative e azioni innovative volte a risolvere anche le questioni più strettamente legate alla gestione e alla fruizione del verde pubblico.

‘Opere’ a verde in ambito urbano. Nota introduttiva / Sette, M. P.. - STAMPA. - (2018), pp. 7-11.

‘Opere’ a verde in ambito urbano. Nota introduttiva

M. P. Sette
2018

Abstract

Parlare di verde urbano significa trattare di paesaggio urbano in merito al “sistema vegetazionale” che entra a far parte della struttura della città dove convivono architetture diverse, antropiche e naturali. Il proposito di riconsiderare la complessa problematica che suggerisce e motiva le politiche di salvaguardia del “verde” urbano costituisce il punto di partenza dello studio dedicato all’ambito di Roma compreso tra l’Aventino, Testaccio e San Saba; un’area altamente stratificata che offre spunti di riflessione sia su singoli episodi, sia in merito al “sistema del verde” facente parte dello spazio-ambiente che ne manifesta la logica costitutiva. In sostanza, dopo la distruzione di tante ville nobiliari, sacrificate per far posto alla nuova edificazione e dopo che con il Piano del 1909, “il verde diventa un elemento accessorio, al punto che sembra quasi scomparire”, “Roma si riammanta di verde” e, successivamente, con il piano del 1931, si fa strada una “nuova idea di città […] e si afferma, per tutto il verde il principio di organizzazione a sistema”. Poi, con il piano del 1962 si attribuisce al verde “un nuovo valore […] di tessuto connettivo della città, di unione del costruito”. Infine, dopo un’ulteriore frattura, con il piano del 2000, si attribuiscono al verde nuovi caratteri culturali; esso diventa uno strumento per il recupero degli equilibri ambientali tra costruito e aree libere e si dissolve nel concetto più ampio di “trama ecologica”. Se si guarda alla concretezza del fare, si nota come l’operatività venga precisata in rapporto a singole e specifiche situazioni; il sistema ‘originario’ risulta trasformato in una sequenza di episodi diversi in cui il giardino, appare come uno spazio verde destinato ad un uso pratico estremamente riduttivo. Una realtà alterata da ‘sconsiderati’ interventi antropici che richiede opportune strategie intese a declinare in modo armonico azioni conservative e azioni innovative volte a risolvere anche le questioni più strettamente legate alla gestione e alla fruizione del verde pubblico.
2018
Da unità sistemica a configurazione episodica. I giardini pubblici di Testaccio a Roma
978-88-7140-884-2
Roma; verde; giardini pubblici
02 Pubblicazione su volume::02c Prefazione/Postfazione
‘Opere’ a verde in ambito urbano. Nota introduttiva / Sette, M. P.. - STAMPA. - (2018), pp. 7-11.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1118230
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