The paper wants to study the impact of Directive 2011/61 / EU of the European Parliament and of the Council on Alternative Investment Fund Managers (AIFMD, acronym for "alternative investment fund managers directive") on the asset management, with particular attention to the art market: with this regulatory intervention the legislator intended to establish a harmonized regulatory framework, to defining a uniform approach to the risks associated with the operations with a so called FIA. The intervention is focused on managers and not on funds, which will continue to be regulated by each national law, because it would ave been too difficult to harmonize such a large variety of FIA. There are a lot of interesting aspects in this regulatory intervention, including one of the most problematic - just to exemplify - especially now that the Directive has finally been implemented in Italy too: the so called unique system manager, that is a choice done ever since from the Italian system of asset management, and now it is not so clear whithin the innovations introduced with AIFMD. In this context, a particolar attention is reserved to art funds such as case study for alternative funds.

Il contributo vuole analizzare, l’impatto sul sistema della gestione collettiva del risparmio, con particolare riguardo al mercato dell’arte, della Direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, sui gestori dei fondi di investimento alternativi (c.d. AIFMD, acronimo che sta per “alternative investment fund managers directive”): intervento normativo con cui il legislatore ha inteso stabilire un quadro regolamentare e di vigilanza armonizzato, utile a definire un approccio uniforme ai rischi connessi all’operatività dei FIA. La scelta di adottare una disciplina sui gestori e non sui fondi, che continueranno ad essere disciplinati e sottoposti a vigilanza nazionale, discende dalla difficoltà di armonizzare una così grande varietà di FIA. Numerosi sono gli aspetti disciplinati, tra cui uno dei più problematici – solo per esemplificare – specie ora che il provvedimento è stato finalmente attuato anche in Italia - , è quello che concerne il sistema del c.d. gestore unico: una scelta che ha da sempre caratterizzato il sistema italiano della gestione collettiva del risparmio, e che allo stato non è chiaro se potrà essere o meno confermata alla luce delle novità introdotte con l’AIFMD. In tale contesto, l’attenzione viene concentrata in particolare sui gestori di fondi di investimento in arte, utilizzati come case study per i fondi alternativi.

I fondi di investimento in arte: un case study per i fondi alternativi / Segnalini, Silvia. - In: RIVISTA DI DIRITTO DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO. - ISSN 2532-7461. - STAMPA. - II:(2017), pp. 45-69.

I fondi di investimento in arte: un case study per i fondi alternativi

Segnalini, Silvia
2017

Abstract

The paper wants to study the impact of Directive 2011/61 / EU of the European Parliament and of the Council on Alternative Investment Fund Managers (AIFMD, acronym for "alternative investment fund managers directive") on the asset management, with particular attention to the art market: with this regulatory intervention the legislator intended to establish a harmonized regulatory framework, to defining a uniform approach to the risks associated with the operations with a so called FIA. The intervention is focused on managers and not on funds, which will continue to be regulated by each national law, because it would ave been too difficult to harmonize such a large variety of FIA. There are a lot of interesting aspects in this regulatory intervention, including one of the most problematic - just to exemplify - especially now that the Directive has finally been implemented in Italy too: the so called unique system manager, that is a choice done ever since from the Italian system of asset management, and now it is not so clear whithin the innovations introduced with AIFMD. In this context, a particolar attention is reserved to art funds such as case study for alternative funds.
2017
Il contributo vuole analizzare, l’impatto sul sistema della gestione collettiva del risparmio, con particolare riguardo al mercato dell’arte, della Direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, sui gestori dei fondi di investimento alternativi (c.d. AIFMD, acronimo che sta per “alternative investment fund managers directive”): intervento normativo con cui il legislatore ha inteso stabilire un quadro regolamentare e di vigilanza armonizzato, utile a definire un approccio uniforme ai rischi connessi all’operatività dei FIA. La scelta di adottare una disciplina sui gestori e non sui fondi, che continueranno ad essere disciplinati e sottoposti a vigilanza nazionale, discende dalla difficoltà di armonizzare una così grande varietà di FIA. Numerosi sono gli aspetti disciplinati, tra cui uno dei più problematici – solo per esemplificare – specie ora che il provvedimento è stato finalmente attuato anche in Italia - , è quello che concerne il sistema del c.d. gestore unico: una scelta che ha da sempre caratterizzato il sistema italiano della gestione collettiva del risparmio, e che allo stato non è chiaro se potrà essere o meno confermata alla luce delle novità introdotte con l’AIFMD. In tale contesto, l’attenzione viene concentrata in particolare sui gestori di fondi di investimento in arte, utilizzati come case study per i fondi alternativi.
Art funds; gestione collettiva del risparmio; fondi alternativi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
I fondi di investimento in arte: un case study per i fondi alternativi / Segnalini, Silvia. - In: RIVISTA DI DIRITTO DELLE ARTI E DELLO SPETTACOLO. - ISSN 2532-7461. - STAMPA. - II:(2017), pp. 45-69.
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