Il decennio settanta del Novecento è attraversato da profonde trasformazioni, che attengono alle sfere politica, economica, socioculturale, delle relazioni internazionali. La tensione fra i principi di crisi e trasformazione è consustanziale a quello che è considerato il principale carattere distintivo degli anni in esame nel contesto italiano: il prolungato ciclo di protesta e di conflittualità politico-sociale, che nella maggior parte dei casi ne determina la denominazione (“anni di piombo”, “stagione dei movimenti”, “anni dell’azione collettiva”, ecc.). Cambiano infatti in quel torno di tempo protagonisti, tematiche, culture e forme della mobilitazione; tali cambiamenti incidono sul ricorso a determinati repertori d’azione e non ad altri, riorientano le strategie e i programmi politici, sanzionano nella seconda metà del decennio la sopraggiunta residualità di alcuni soggetti e organizzazioni e l’emergere di altri. Questi ultimi, nella prospettiva adottata, sono quelli che hanno saputo rivolgersi alla nuova generazione di militanti presentatasi in forme radicalmente diverse che in passato, caratterizzate dalla precocità, dalla radicalità e dalla molteplicità di riferimenti della loro politicizzazione. Fondamentale, inoltre, la capacità di elaborare un pensiero all’altezza della crisi in atto, di rottura e riconfigurazione di alcune delle coordinate distintive di una certa accezione della modernità. Il presente lavoro si concentra sulla fase terminale del decennio e ha l’ambizione di contribuire da tale particolare e liminare punto di osservazione all’interpretazione di alcuni dei suoi più importanti passaggi e delle sue più significative dinamiche. Scelta obbligata per l’oggetto di studio prescelto: Radio Onda Rossa (Ror) nasce a Roma nel maggio 1977, sulla spinta della liberalizzazione dell’etere sancita dalla sentenza n. 202/1976 della Corte costituzionale, come canale di comunicazione dei Comitati autonomi operai (Cao), realtà politica attiva nella capitale fin dai primi anni settanta con la quale condivide l’ubicazione di via dei Volsci. Il focus della ricerca ha, di conseguenza, numerosi altri elementi di circoscrizione, oltre quello temporale, principalmente di natura geografica e politica. Si è inteso infatti indagare la fine degli anni settanta dalla prospettiva peculiare degli autonomi romani di via dei Volsci e dell’emittente espressione di quell’area politica; l’inevitabile parzialità che ne deriva è compensata dalla ricchezza dello sguardo e dalla centralità delle esperienze considerate. I Cao costituiscono una componente importante dell’autonomia operaia, proposta politica, quest’ultima, a sua volta fra le principali interpreti del cambiamento in atto di culture e forme dell’agire politico, nonché protagonista del crescente ricorso a repertori violenti di azione collettiva. La centralità dell’uso della forza a fini politici costituisce indubbiamente una questione dirimente nel periodo in esame, da considerare con le giuste attenzione e capacità di comprensione, rifuggendo il giudizio moralistico che tutto condanna e nulla spiega. La città di Roma, d’altra parte, all’importanza storica determinata dallo status di capitale – sede delle istituzioni repubblicane ed epicentro della politica nazionale – e centro urbano più popoloso del paese, coniuga l’indubbio ruolo da protagonista ricoperto nell’ambito del movimento del ’77 e nelle vicende storiche successive. Fra le fonti utilizzate la prima da citare è proprio quella costituita dalle registrazioni effettuate dall’emittente romana, delle quali sono stati compulsati i primi quattro anni (1977-80, per un totale di circa 400 ore di trasmissioni). L’utilizzo di questi nastri ha reso necessaria la loro digitalizzazione e successiva inventariazione per mezzo di un thesaurus costruito ad hoc, operazioni la cui complicata realizzazione è compendiata nella sezione archivistica dell'elaborato. Oltre al citato archivio radiofonico sono stati consultati archivi istituzionali e informali (relativi al materiale documentale prodotto dai soggetti politici d'estrema sinistra protagonisti della conflittualità sociale dispiegatasi nel quadriennio in esame); si è fatto inoltre ampio uso delle interviste orali.

Quando parla Onda Rossa. I Comitati autonomi operai e l'emittente romana alla fine degli anni settanta (1977-1980) / Corasaniti, Salvatore. - (2018 Mar 02).

Quando parla Onda Rossa. I Comitati autonomi operai e l'emittente romana alla fine degli anni settanta (1977-1980)

CORASANITI, SALVATORE
02/03/2018

Abstract

Il decennio settanta del Novecento è attraversato da profonde trasformazioni, che attengono alle sfere politica, economica, socioculturale, delle relazioni internazionali. La tensione fra i principi di crisi e trasformazione è consustanziale a quello che è considerato il principale carattere distintivo degli anni in esame nel contesto italiano: il prolungato ciclo di protesta e di conflittualità politico-sociale, che nella maggior parte dei casi ne determina la denominazione (“anni di piombo”, “stagione dei movimenti”, “anni dell’azione collettiva”, ecc.). Cambiano infatti in quel torno di tempo protagonisti, tematiche, culture e forme della mobilitazione; tali cambiamenti incidono sul ricorso a determinati repertori d’azione e non ad altri, riorientano le strategie e i programmi politici, sanzionano nella seconda metà del decennio la sopraggiunta residualità di alcuni soggetti e organizzazioni e l’emergere di altri. Questi ultimi, nella prospettiva adottata, sono quelli che hanno saputo rivolgersi alla nuova generazione di militanti presentatasi in forme radicalmente diverse che in passato, caratterizzate dalla precocità, dalla radicalità e dalla molteplicità di riferimenti della loro politicizzazione. Fondamentale, inoltre, la capacità di elaborare un pensiero all’altezza della crisi in atto, di rottura e riconfigurazione di alcune delle coordinate distintive di una certa accezione della modernità. Il presente lavoro si concentra sulla fase terminale del decennio e ha l’ambizione di contribuire da tale particolare e liminare punto di osservazione all’interpretazione di alcuni dei suoi più importanti passaggi e delle sue più significative dinamiche. Scelta obbligata per l’oggetto di studio prescelto: Radio Onda Rossa (Ror) nasce a Roma nel maggio 1977, sulla spinta della liberalizzazione dell’etere sancita dalla sentenza n. 202/1976 della Corte costituzionale, come canale di comunicazione dei Comitati autonomi operai (Cao), realtà politica attiva nella capitale fin dai primi anni settanta con la quale condivide l’ubicazione di via dei Volsci. Il focus della ricerca ha, di conseguenza, numerosi altri elementi di circoscrizione, oltre quello temporale, principalmente di natura geografica e politica. Si è inteso infatti indagare la fine degli anni settanta dalla prospettiva peculiare degli autonomi romani di via dei Volsci e dell’emittente espressione di quell’area politica; l’inevitabile parzialità che ne deriva è compensata dalla ricchezza dello sguardo e dalla centralità delle esperienze considerate. I Cao costituiscono una componente importante dell’autonomia operaia, proposta politica, quest’ultima, a sua volta fra le principali interpreti del cambiamento in atto di culture e forme dell’agire politico, nonché protagonista del crescente ricorso a repertori violenti di azione collettiva. La centralità dell’uso della forza a fini politici costituisce indubbiamente una questione dirimente nel periodo in esame, da considerare con le giuste attenzione e capacità di comprensione, rifuggendo il giudizio moralistico che tutto condanna e nulla spiega. La città di Roma, d’altra parte, all’importanza storica determinata dallo status di capitale – sede delle istituzioni repubblicane ed epicentro della politica nazionale – e centro urbano più popoloso del paese, coniuga l’indubbio ruolo da protagonista ricoperto nell’ambito del movimento del ’77 e nelle vicende storiche successive. Fra le fonti utilizzate la prima da citare è proprio quella costituita dalle registrazioni effettuate dall’emittente romana, delle quali sono stati compulsati i primi quattro anni (1977-80, per un totale di circa 400 ore di trasmissioni). L’utilizzo di questi nastri ha reso necessaria la loro digitalizzazione e successiva inventariazione per mezzo di un thesaurus costruito ad hoc, operazioni la cui complicata realizzazione è compendiata nella sezione archivistica dell'elaborato. Oltre al citato archivio radiofonico sono stati consultati archivi istituzionali e informali (relativi al materiale documentale prodotto dai soggetti politici d'estrema sinistra protagonisti della conflittualità sociale dispiegatasi nel quadriennio in esame); si è fatto inoltre ampio uso delle interviste orali.
2-mar-2018
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Tesi dottorato Corasaniti

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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1081431
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