La tesi sviluppa l’analisi del rischio operativo degli intermediari bancari ed assicurativi, a partire dagli aspetti regolamentari, passando per quelli gestionali fino ad arrivare al tema centrale: la misurazione del rischio. Questa viene affrontata prima tramite un’approfondita review della letteratura, poi sviluppando una proposta di modello di misurazione, utilizzabile da ogni intermediario che cerchi di coniugare da una parte le esigenze di semplicità e comparabilità, dall’altra quelle di robustezza, tutte richieste anche dal regolatore. A tale scopo viene assemblato un particolare database, contenente i dati perdita operativa di entrambe le tipologie di intermediari, bancari ed assicurativi, in modo da riuscire a cogliere le caratteristiche comuni. La metodologia seguita è quella del Loss Distribution Approach, con le distribuzioni di Poisson e Log-normale rispettivamente per frequenza ed impatto, secondo le best practice di mercato. Il contributo innovativo è rappresentato dalla modalità con cui si giunge alla misura di rischio operativo complessiva: solitamente, infatti, l’analisi delle perdite operative avviene all’interno di sottocategorie di rischio, e per la misura aggregata si calcola la semplice somma delle singole misure; tale procedimento, sebbene incoraggiato dal normatore di vigilanza bancaria in ottica prudenziale, non consente di cogliere in modo adeguato la rischiosità effettiva: su questa tematica viene svolto il secondo approfondimento, ed all’aggregazione dei rischi si guarda ancora dalla prospettiva regolamentare, letteraria, implementativa. L’aggregazione pone la questione delle dipendenze tra i rischi in esame: un’analisi preliminare indaga le relazioni tra perdite operative e variabili macroeconomiche, senza però confermare la predittività di tali fattori, quindi le correlazioni vengono ricavate direttamente a partire dai dati storici di perdita. Infine la metodologia utilizza lo strumento delle copule, che permette di tenere conto delle dipendenze di coda, caratteristica peculiare del rischio operativo ed emergente ancor di più nei periodi di stress; i risultati vedono emergere un beneficio da diversificazione non trascurabile, in linea con i rarissimi contributi della letteratura sul tema.

La gestione del rischio operativo negli intermediari finanziari: l’inclusione delle correlazioni / Giannone, Francesco. - (2018 Jan 11).

La gestione del rischio operativo negli intermediari finanziari: l’inclusione delle correlazioni

GIANNONE, FRANCESCO
11/01/2018

Abstract

La tesi sviluppa l’analisi del rischio operativo degli intermediari bancari ed assicurativi, a partire dagli aspetti regolamentari, passando per quelli gestionali fino ad arrivare al tema centrale: la misurazione del rischio. Questa viene affrontata prima tramite un’approfondita review della letteratura, poi sviluppando una proposta di modello di misurazione, utilizzabile da ogni intermediario che cerchi di coniugare da una parte le esigenze di semplicità e comparabilità, dall’altra quelle di robustezza, tutte richieste anche dal regolatore. A tale scopo viene assemblato un particolare database, contenente i dati perdita operativa di entrambe le tipologie di intermediari, bancari ed assicurativi, in modo da riuscire a cogliere le caratteristiche comuni. La metodologia seguita è quella del Loss Distribution Approach, con le distribuzioni di Poisson e Log-normale rispettivamente per frequenza ed impatto, secondo le best practice di mercato. Il contributo innovativo è rappresentato dalla modalità con cui si giunge alla misura di rischio operativo complessiva: solitamente, infatti, l’analisi delle perdite operative avviene all’interno di sottocategorie di rischio, e per la misura aggregata si calcola la semplice somma delle singole misure; tale procedimento, sebbene incoraggiato dal normatore di vigilanza bancaria in ottica prudenziale, non consente di cogliere in modo adeguato la rischiosità effettiva: su questa tematica viene svolto il secondo approfondimento, ed all’aggregazione dei rischi si guarda ancora dalla prospettiva regolamentare, letteraria, implementativa. L’aggregazione pone la questione delle dipendenze tra i rischi in esame: un’analisi preliminare indaga le relazioni tra perdite operative e variabili macroeconomiche, senza però confermare la predittività di tali fattori, quindi le correlazioni vengono ricavate direttamente a partire dai dati storici di perdita. Infine la metodologia utilizza lo strumento delle copule, che permette di tenere conto delle dipendenze di coda, caratteristica peculiare del rischio operativo ed emergente ancor di più nei periodi di stress; i risultati vedono emergere un beneficio da diversificazione non trascurabile, in linea con i rarissimi contributi della letteratura sul tema.
11-gen-2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1072756
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