The city is made of a great variety of elements that make it recognizable, identify it. These elements interact with those who walk through them by directing their crossing. Our knowledge of the city is based on a sensible experience that captures lights and colors, "fragments of memory" - often even minimal (commemorative plaques, sacred aedicules, masonry and decorative palimpsests, ex voto, etc.) - which bear witness to its history and social behaviors that characterize the use of spaces. The evidence of this plurality of elements, which are an unavoidable part of our experience of the city, does not in any way transpire from the traditional means of urban representation, which are limited in returning the modalities of knowledge of its complex structure. Even geographers such as Ash Amin and Nigel Thrift express the need for a fundamental change of the same mental patterns with which to approach the urban dimension, thus also raising the need for their different representation. If we could bring the filters of our urban travel experience back to a new type of representation of one or more neighborhoods and cities, these filters would give us a synthetic and analytical representation of our daily life, of the paths we usually follow, mental design through which we select the places by attributing their different relevance in the ability to meet our primary and secondary needs. On the basis of these premises and with reference also to the new knowledge derived from neuroscience research, the present paper proposal tries to introduce and formulate, by way of example, a new form of representation, between the graphic and the photographic, of the experience of urban crossing.

La città è fatta di una grande varietà di elementi che la rendono riconoscibile, la identificano. Questi elementi interagiscono con coloro che la percorrono orientando il loro attraversamento. La nostra conoscenza della città si appoggia ad una esperienza sensibile che coglie luci e colori, “frammenti di memoria” – spesso anche minimali (targhe commemorative, edicole sacre, palinsesti murari e decorativi, ex voto, ecc) – che testimoniano la sua storia e comportamenti sociali che connotano l’uso degli spazi. L’evidenza di questa pluralità di elementi, che sono parte imprescindibile della nostra esperienza della città, non trapela in alcun modo dai tradizionali mezzi di rappresentazione urbana, i quali risultano limitati nel restituire le modalità di conoscenza della sua struttura complessa. Anche geografi come Ash Amin e Nigel Thrift esprimono l’esigenza di un fondamentale cambiamento degli stessi schemi mentali con cui accostarsi alla dimensione urbana, sollevando, di conseguenza, anche l’esigenza di una loro diversa rappresentazione. Se potessimo riportare, localizzandoli, i filtri della nostra esperienza della percorrenza urbana su un nuovo tipo di rappresentazione di uno o più quartieri e città, tali filtri ci restituirebbero una rappresentazione sintetica e analitica allo stesso tempo della nostra quotidianità, dei percorsi che abitualmente seguiamo, del disegno mentale attraverso il quale selezioniamo i luoghi attribuendo loro diversa rilevanza nella capacità di soddisfare i nostri bisogni di ordine primario e secondario. In base a tali premesse e con riferimento anche alle nuove cognizioni derivate dalle ricerche delle neuroscienze la presente proposta di paper prova a introdurre e a formulare, in via esemplificativa, una nuova forma di rappresentazione, tra il grafico e il fotografico, dell’esperienza dell’attraversamento urbano.

L’attraversamento urbano. Osservazione e creazione di schemi di reazione / Quici, Fabio. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 463-468. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Aisu. La città, il viaggio, il turismo tenutosi a Napoli).

L’attraversamento urbano. Osservazione e creazione di schemi di reazione

Quici Fabio
2017

Abstract

The city is made of a great variety of elements that make it recognizable, identify it. These elements interact with those who walk through them by directing their crossing. Our knowledge of the city is based on a sensible experience that captures lights and colors, "fragments of memory" - often even minimal (commemorative plaques, sacred aedicules, masonry and decorative palimpsests, ex voto, etc.) - which bear witness to its history and social behaviors that characterize the use of spaces. The evidence of this plurality of elements, which are an unavoidable part of our experience of the city, does not in any way transpire from the traditional means of urban representation, which are limited in returning the modalities of knowledge of its complex structure. Even geographers such as Ash Amin and Nigel Thrift express the need for a fundamental change of the same mental patterns with which to approach the urban dimension, thus also raising the need for their different representation. If we could bring the filters of our urban travel experience back to a new type of representation of one or more neighborhoods and cities, these filters would give us a synthetic and analytical representation of our daily life, of the paths we usually follow, mental design through which we select the places by attributing their different relevance in the ability to meet our primary and secondary needs. On the basis of these premises and with reference also to the new knowledge derived from neuroscience research, the present paper proposal tries to introduce and formulate, by way of example, a new form of representation, between the graphic and the photographic, of the experience of urban crossing.
2017
VIII Congresso Aisu. La città, il viaggio, il turismo
La città è fatta di una grande varietà di elementi che la rendono riconoscibile, la identificano. Questi elementi interagiscono con coloro che la percorrono orientando il loro attraversamento. La nostra conoscenza della città si appoggia ad una esperienza sensibile che coglie luci e colori, “frammenti di memoria” – spesso anche minimali (targhe commemorative, edicole sacre, palinsesti murari e decorativi, ex voto, ecc) – che testimoniano la sua storia e comportamenti sociali che connotano l’uso degli spazi. L’evidenza di questa pluralità di elementi, che sono parte imprescindibile della nostra esperienza della città, non trapela in alcun modo dai tradizionali mezzi di rappresentazione urbana, i quali risultano limitati nel restituire le modalità di conoscenza della sua struttura complessa. Anche geografi come Ash Amin e Nigel Thrift esprimono l’esigenza di un fondamentale cambiamento degli stessi schemi mentali con cui accostarsi alla dimensione urbana, sollevando, di conseguenza, anche l’esigenza di una loro diversa rappresentazione. Se potessimo riportare, localizzandoli, i filtri della nostra esperienza della percorrenza urbana su un nuovo tipo di rappresentazione di uno o più quartieri e città, tali filtri ci restituirebbero una rappresentazione sintetica e analitica allo stesso tempo della nostra quotidianità, dei percorsi che abitualmente seguiamo, del disegno mentale attraverso il quale selezioniamo i luoghi attribuendo loro diversa rilevanza nella capacità di soddisfare i nostri bisogni di ordine primario e secondario. In base a tali premesse e con riferimento anche alle nuove cognizioni derivate dalle ricerche delle neuroscienze la presente proposta di paper prova a introdurre e a formulare, in via esemplificativa, una nuova forma di rappresentazione, tra il grafico e il fotografico, dell’esperienza dell’attraversamento urbano.
rappresentazione; città; percezione; centro storico; esperienza; montaggio; grafica
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
L’attraversamento urbano. Osservazione e creazione di schemi di reazione / Quici, Fabio. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 463-468. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Aisu. La città, il viaggio, il turismo tenutosi a Napoli).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1019236
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