The theme of modernization has for years been dominated by dualistic settings that have struggled to explain certain evidence of the contemporary world. The origins of this line of thought lie in the romantic aspects of classical sociological theory, which in the long run has put discipline in the condition of being unable to answer the challenges of the late twentieth century and the new century. Many studies are still lost in the conceptual sea of the Durkheimian notion of anomie. The paper notes Parsons' attempt to overcome these difficulties, but rebuilds alternative thinking lines to the work of this author, moving from the contribution of the institutionalist theory of progress by Karl Popper and Robert Nisbet's and Charles Wright Mills’s thesis. Particular attention is devoted to the latest developments in a theory of cultural individualization that moves away from the parsonsian perspective and draws directly to the evolutionist component of weberian analysis of rationalization process of western societies. It shares the contributions of Raymond Boudon, Ulrich Beck, Wolfgang Schluchter. The focus of this theory is the ambivalence of the modern state, the inevitability of its paradoxes and the irreversibility of here ethical dimension.

Il tema della modernizzazione è rimasto per anni dominato da impostazioni dualistiche che hanno faticato a spiegare certe evidenze del mondo contemporaneo. Le origini di questa linea di pensiero risiede negli aspetti romantici della teoria sociologica classica, che a lungo andare ha messo la disciplina nelle condizioni di non essere in grado di dare risposte alle sfide di fine Novecento e del nuovo secolo. Molti studi ancora oggi si perdono nel mare concettuale della nozione durkheimiana di anomia. L’articolo prende atto del tentativo di Parsons di superare queste difficoltà ma ricostruisce linee di pensiero alternative all’opera di questo autore, muovendo dal contributo della teoria istituzionalista del progresso, di Karl Popper e dalle tesi, a essa vicine, di Robert Nisbet e di Charles Wright Mills. Particolare attenzione è dedicata agli sviluppi più recenti di una teoria della individualizzazione culturale che si allontana dalla prospettiva parsonsiana e si richiama direttamente alla componente evoluzionista dell’analisi weberiana del processo di razionalizzazione dell’occidente. Essa accomuna i contributi di Raymond Boudon, Ulrich Beck, Wolfgang Schluchter. Il fuoco di tale teoria è l’ambivalenza della condizione moderna, l’inevitabilità dei suoi paradossi e la irreversibilità della sua dimensione etica.

Il processo di individualizzazione e le sue ambivalenze (Beck, Boudon, Schluchter) / Bonolis, Maurizio. - In: SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE. - ISSN 1121-1148. - STAMPA. - XXXVIII:113(2017), pp. 5-38.

Il processo di individualizzazione e le sue ambivalenze (Beck, Boudon, Schluchter).

Maurizio Bonolis
2017

Abstract

The theme of modernization has for years been dominated by dualistic settings that have struggled to explain certain evidence of the contemporary world. The origins of this line of thought lie in the romantic aspects of classical sociological theory, which in the long run has put discipline in the condition of being unable to answer the challenges of the late twentieth century and the new century. Many studies are still lost in the conceptual sea of the Durkheimian notion of anomie. The paper notes Parsons' attempt to overcome these difficulties, but rebuilds alternative thinking lines to the work of this author, moving from the contribution of the institutionalist theory of progress by Karl Popper and Robert Nisbet's and Charles Wright Mills’s thesis. Particular attention is devoted to the latest developments in a theory of cultural individualization that moves away from the parsonsian perspective and draws directly to the evolutionist component of weberian analysis of rationalization process of western societies. It shares the contributions of Raymond Boudon, Ulrich Beck, Wolfgang Schluchter. The focus of this theory is the ambivalence of the modern state, the inevitability of its paradoxes and the irreversibility of here ethical dimension.
2017
Il tema della modernizzazione è rimasto per anni dominato da impostazioni dualistiche che hanno faticato a spiegare certe evidenze del mondo contemporaneo. Le origini di questa linea di pensiero risiede negli aspetti romantici della teoria sociologica classica, che a lungo andare ha messo la disciplina nelle condizioni di non essere in grado di dare risposte alle sfide di fine Novecento e del nuovo secolo. Molti studi ancora oggi si perdono nel mare concettuale della nozione durkheimiana di anomia. L’articolo prende atto del tentativo di Parsons di superare queste difficoltà ma ricostruisce linee di pensiero alternative all’opera di questo autore, muovendo dal contributo della teoria istituzionalista del progresso, di Karl Popper e dalle tesi, a essa vicine, di Robert Nisbet e di Charles Wright Mills. Particolare attenzione è dedicata agli sviluppi più recenti di una teoria della individualizzazione culturale che si allontana dalla prospettiva parsonsiana e si richiama direttamente alla componente evoluzionista dell’analisi weberiana del processo di razionalizzazione dell’occidente. Essa accomuna i contributi di Raymond Boudon, Ulrich Beck, Wolfgang Schluchter. Il fuoco di tale teoria è l’ambivalenza della condizione moderna, l’inevitabilità dei suoi paradossi e la irreversibilità della sua dimensione etica.
Modernizzazione; Individualizzazione; Boudon; Beck; Schulchter
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il processo di individualizzazione e le sue ambivalenze (Beck, Boudon, Schluchter) / Bonolis, Maurizio. - In: SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE. - ISSN 1121-1148. - STAMPA. - XXXVIII:113(2017), pp. 5-38.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1016418
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